''DA AVAMPOSTO DIFENSIVO A FONDALE DI PIAZZA: IL CASTELLO CALDORESCO DI VASTO'': IL LIBRO DI GIOVANNA NACCARELLA

Luigi Medea
02/03/2009
Attualità
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''Da avamposto difensivo a fondale di piazza: il Castello Caldoresco di Vasto''. Il libro, scritto dall´architetto Giovanna Naccarella e stampato col patrocinio del Rotary Club vastese (Edizioni Cannarsa) è stato presentato presso la sede sociale dello stesso club venerdì scorso, alla presenza, oltre che dei soci, di alcune autorità cittadine, tra cui il sindaco Lapenna, l´assessore provinciale Francesco Piccolotti e gli assessori comunali Anna Suriani e Francescopaolo D´Adamo. Ha fatto gli onori di casa il presidente del club, Livio Antenucci, che ha spiegato come tra gli obiettivi che il club si è proposto in questo anno rotariano c´è il progetto di riscoperta e di valorizzazione di un monumento della città. E la scelta è caduta proprio sul Castello Caldoresco, che ha una sua centralità e continuità storica negli eventi della città ed è poco conosciuto. ''Da queste promesse - ha aggiunto Antenucci - è nata la collaborazione con l´architetto Naccarella che ha rielaborato la sua tesi di laurea, dandole un taglio più divulgativo pur mantenendo la rigorosità scientifica''. Per l´amministrazione comunale ha parlato l´assessore Suriani, che ha sottolineato come la pubblicazione sia un vero momento di crescita culturale per la città. Ha preso, quindi la parola la presentatrice del volume, la prof.ssa Lucia Serafini dell´Università D´Annunzio di Pescara, che ha tenuto subito a precisare come ''a motivare la ricerca della Naccarella sia stato l´interesse per una fabbrica di ricco palinsesto, emblematica non solo della storia delle fortificazioni abruzzesi, ma anche di una città che ha nel castello uno dei suoi monumenti più rappresentativi, per la cultura architettonica che esprime e la compagine urbana cui partecipa. Grazie alla sua collocazione - ha continuato la prof.ssa Serafini - e all´uso che ne è stato fatto il castello ha avuto la fortuna di sfuggire al destino di abbandono e incuria, di cui sono stati spesso vittima i residui episodi di architettura fortificata ancora presenti sul territorio regionale''. A questo punto la relatrice ha spiegato il metodo d´indagine usato dalla Naccarella, eleggendo a complemento della ricerca storica il ''rilievo'', condotto mediante un approccio alla fabbrica diretto e partecipativo, volto alla lettura e alla comprensione dell´impianto tipologico, ma anche dei caratteri costruttivi e materiali. Ha concluso gli interventi l´autrice che ha ringraziato sia il Rotary per la sponsorizzazione sia la prof.ssa Serafini per l´acuta presentazione del volume. Personalmente ho letto con attenzione il volume. E sono rimasto colpito in particolare dalla proposta di recupero e di valorizzazione del Castello, che al di là di essere una bella ipotesi progettuale, non manca di riscontri di ordine critico che rendono il progetto esemplificativo di operazioni son solo possibili, ma anche auspicabili, in vista della conservazione della fabbrica e del mantenimento della sua identità.

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