MALATA DI TUMORE E SENZA SOSTENTAMENTO: ''LE ISTITUZIONI MI DIANO DIGNITA' E DIRITTI. O L'EUTANASIA''

Serena Giannico
30/12/2008
Attualità
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''Sono malata di tumore, non so come tirare avanti. Sono cittadina italiana: le istituzioni mi restituiscano dignità e diritti e mi diano la possibilità di curarmi. Per questo mi rivolgo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Altrimenti mi aiutino a trovare una 'morte dolce', con l'eutanasia, anche all'estero, perché non si può morire ogni giorno, di stenti e nella dignità''. E' l'appello disperato di Angela Scalzitti sulla web tv www.abruzzolive.tv La donna, 58 anni, di Castel di Sangro in un'intervista drammatica alla web tv abruzzese parla della propria malattia - scoperta nei mesi scorsi e per la quale si è operata e sottoposta a chemioterapia - e dei 250 miseri euro al mese con i quali è costretta a vivere. ''Cento li mando a mia figlia - dice - che sta studiando all'università, quel che rimane mi deve bastare. Dopo l'aggravamento ho chiesto alla Asl l'indennità di accompagnamento perché debbo pagare una persona per l'assistenza, ma mi è stato negato e fino ad oggi non conosco le ragioni di questa decisione. Non so come continuare, per ciò chiedo l'eutanasia. Tutto è meglio dell'abbandono''. ''Lei è cattolica?'', chiede il cronista. ''Sì sono cattolica, convinta''. ''E allora come può chiedere l'eutanasia?''. ''Si può - risponde Angela Scalzitti -. E' facile se sei costretta a chiedere l'elemosina per vivere, se sei costretta a morire di freddo e di fame, a dire a tua figlia di non tornare a casa perché non hai da darle da mangiare''. Quindi l'appello al presidente Napolitano. ''I Natali -conclude la donna - sono banali, ingiusti. Il Natale lo dovrebbero fare tutti, ma non mangiando, bevendo e urlando per strada. Stando vicino a quanti hanno bisogno. E le istituzioni facciano il loro dovere''.

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