Pubblicato sul sito www.primadanoi.it ''Una partita finita 0-0 tra Lanciano e Pescara giocata domenica scorsa a Vasto, perché all'Adriatico ci sono i lavori in corso. Dopo l'incontro è avvenuto uno scontro tra tifosi, ormai lontani dallo stadio. A farne le spesa padre e figlio che, secondo il racconto delle vittime, sarebbero stati inseguiti e malmenati. L'episodio lo racconta Donato Fioriti, presidente del Cipas Abruzzo che sottolinea come «l'osservatorio nazionale la considerasse una partita a rischio, si trattava infatti di un derby». Padre e figlio escono dallo stadio di Vasto e si incolonnano per allontanarsi dalla città e far ritorno a Lanciano, ma accade l'impensabile. «Prima di imboccare l'autostrada A14», racconta Fioriti, «vengono tallonati da un'Audi A6 con a bordo cinque tifosi biancazzurri». Qualche scaramuccia nel traffico e dagli insulti si passa alle vie di fatto. I due tifosi del Lanciano «vengono costretti a fermare la vettura. A quel punto succede l'inferno: la coppia, viene insultata e pestata a sangue. Un' aggressione brutale», prosegue Fioriti, «che non da loro scampo, i sedicenti tifosi pescaresi sono in cinque». Dopo un'ulteriore minaccia ''veniamo a prendervi a Lanciano'', l'auto degli aggressori si allontana. Padre e figlio, doloranti, chiamano un amico medico di Vasto e si fanno accompagnare all'ospedale per le prime cure. Il referto più pesante è per il genitore: frattura di ossa nasali e prognosi di 15 giorni e probabile intervento chirurgico». Ieri è scattata la denuncia e per fortuna i due sono riusciti a prendere il numero di targa. «Perché le forze dell'ordine non hanno vigilato, anche fuori dallo stadio, nel percorso di allontanamento, visto che si trattava di una partita fortemente a rischio? Come pescarese - conclude Fioriti - mi vergogno per quanto accaduto, ma soprattutto sembra che i ben noti fatti nazionali, accaduti nei vari campi di calcio, non abbiano ancora insegnato nulla! Come si può continuare ad andare allo stadio, in queste condizioni?».