Si è concluso intorno alle 13,30 del pomeriggio di ieri l'incidente probatorio al tribunale di Pescara dove è stato protagonista Vincenzo Maria Angelini, il ''re'' della sanità privata abruzzese che con le sue dichiarazioni, relative al pagamento di presunte tangenti, ha decapitato la giunta regionale abruzzese guidata da Ottaviano Del Turco (inchiesta nella quale coinvolti, tra gli altri, l'ex assessore alle Attività produttive Antonio Boschetti e l'ex segretario dell'assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca Angelo Bucciarelli, segretario cittadino del Partito Delocratico a Vasto). Il ''grande accusatore'' è stato al centro del controesame rispondendo alla raffica di domande che gli venivano formulate dal pool del collegio della difesa. Contrariamente a quanto ci si aspettava, il controesame si è esaurito con l'udienza di ieri e con esso l'incidente probatorio che era stato sollecitato dall'accusa. Per quanto riguarda l'ex presidente di centrodestra Giovanni Pace il legale, l'avvocato Massimo Cerulli, ha detto di non aver proceduto al controinterrogatorio. ''Se potessi - ha detto - chiederei subito il giudizio abbreviato''. IL LEGALE DI ANGELINI IPOTIZZA ALTRO FRONTE SU SANITA' Il legale di Vincenzo Angelini, l'avvocato Sabatino Ciprietti, ritiene che possa aprirsi 'un altro fronte', in merito ai fondi della sanità. Questo fronte dovrebbe prendere spunto, sempre secondo Ciprietti, analizzando il bilancio della Regione ''vedendo se e' un bilancio regolare oppure no. Si dovrebbe vedere se sono stati distratti fondi della sanità su spese ordinarie e andare a capire dove sono andati a finire i soldi della sanità che sono stati spalmati su spese correnti. Questo sarà il nuovo capitolo''. Ciprietti ha concluso dicendo che Angelini ''avanza due anni di soldi dalla Regione''. ANGELINI HO PAGATO 10 E NON HO AVUTO NEANCHE UNO ''Questo sistema di potere mi ha attaccato fin dall'inizio. Dieci ho pagato e uno ho incassato, e non ho avuto neanche quell'uno''. Lo ha detto Vincnezo Maria Angelini, il ''re'' delle cliniche private abruzzesi, al termine dell'incidente probatorio. ''Costoro mi hanno ritualmente intimorito - ha aggiunto - perché hanno detto che solo loro erano in grado di fermare gli atti contro di me, però loro facevano contestualmente questi atti. Cioé facevano atti contro di me e poi venivamo a dirmi fermiamo gli atti contro di te se ci paghi. Facevano da boia e da tirapiedi, si direbbe''. La versione della Procura sarebbe diversa, si parla di dazioni di denaro da parte di Angelini proporzionate ai benefici ricevuti. Vincenzo Angelini non ha registrato i momenti in cui versava le tangenti a Del Turco perché - ha detto - non fa ''l'estortore per mestiere''. Ha ribadito, dopo l'incidente probatorio, di essere stato ''distrutto psicologicamente, moralmente e fisicamete dall'azione estorsiva di costoro'', riferito agli amministratori regionali e ''se non fosse stato per la mia famiglia - ha spiegato ai giornalisti - io non avrei mai trovato il coraggio. Sono andato lì tutte le volte come una pecora al macello. Ad un certo momento è stata la mia famiglia ad imporsi e a ricostituire in me un minimo di forza e di dignità e in quel momento - ha concluso - ho cominciato a procurarmi le prove e a registrare''. Per adesso il re delle cliniche private dice di non aspettarsi niente: ''Continuo ad andare avanti in tutto quello che è derivato da questo terremoto'' e il riferimento è ad ''ulteriori reati amministrativi e d'altro genere contro di me, contro la mia famiglia e contro la mia azienda''. Angelini ritiene di non essere stato affatto evasivo, nel rispondere alle domande degli indagati, ed ha ribadito di essere stato oggetto di un complotto, che non smetterà neppure ora. IL PM TRIFUOGGI, ANGELINI NON E' STATO EVASIVO ''Non ho avuto la sensazione che Angelini sia stato evasivo''. Lo ha detto il pm Nicola Trifuoggi al termine dell'incidente probatorio che si è concluso a Pescara sulla vicenda della sanità abruzzese. ''Ci siamo opposti alla formulazione di alcune domande che poi sono state riformulate correttamente'', ha aggiunto e a chi gli chiedeva i motivi per i quali era stato chiesto l'incidente probatorio ha risposto ''abbiamo voluto che entrassero nel dibattimento le dichiarazioni già rese da Angelini e, come sapete, lui ha confermato tutto''. ''Prendo atto di quello che è accaduto - ha aggiunto in relazione ai contenuti dell'incidente probatorio - senza interpretazioni di sorta. Abbiamo acquisito delle dichiarazioni che sono valide per il dibattimento e quindi siamo soddisfatti, ovviamente dal punto di vista processuale. Adesso intendiamo concludere al più presto questo procedimento senza perdite di tempo e accelerando i tempi''. Trifuoggi non ha voluto riferire i contenuti delle dichiarazioni rese in aula. ''Il riferire il contenuto di quello che è accaduto - ha commentato - lo lasciamo a quegli indagati che si divertono a raccontare fuori le cose che succedono in aula''. A questo proposito Trifuoggi ha ricordato che per chi rilascia dichiarazioni in questa fase può esserci un aggravamento della misura. ''Non è un nostro capriccio - ha concluso - ma lo dice il Codice''. L'AVVOCATO DI CONGA METTE IN DUBBIO L'ATTENDIBILITA' DI ANGELINI, BAGARRE IN AULA Schermaglie procedurali e battibecchi tra legali a Pescara all'inizio dell'incidente probatorio nel corso del quale Vincenzo Angelini sarà contro interrogato dal pool della difesa. E' accaduto che l'avvocato Barbara D'Angelosante, legale dell'ex manager della Asl Conga, ha messo in dubbio l'attendibilità di Angelini. Ne è nato un acceso diverbio con il legale dell'imprenditore, l'avvocato Ciprietti, ed i giudici hanno sospeso l'udienza, poi ripresa, per qualche istante. Foto tratta dal sito http://www.primadanoi.it