Dopo aver studiato la storia locale a scuola, i ragazzi delle classi quinta A e quinta C della scuola primaria “G. Spataro” Ic1 di Vasto, hanno approfondito l’argomento con un’uscita scolastica, tra piazza Rossetti e Piazza Barbacani, con la sapiente guida dello storico Alessandro Cianci e la presenza di Massimiliano Monaco che ha curato le foto e i video, che inserirà in un App che spiegherà questi luoghi.
Tanti gli aspetti che hanno avuto modo di osservare direttamente e di approfondire e che hanno suscitato la loro attenzione, tra questi sicuramente il muro reticolato policromo alternato che faceva parte del muro dell’antico anfiteatro romano presente ora sotto piazza Rossetti e che si può facilmente osservare in alcuni muri della piazza, ma anche quel che resta dell’edicola dedicata alla Madonna, presente vicino alla Torre di Bassano, la torre stessa, che osservata con grande attenzione risulta costruita da materiali diversi, tra questi pietre dell’antica costruzione romana. Alessandro Cianci, che ha incantato i ragazzi per due ore, ha usato una bellissima metafora: “Ci sono monumenti, come la Torre di Bassano, che sono come libri di storia, osservandoli attentamente ci raccontano gli avvenimenti accaduti in tempi diversi”. Sempre nella Torre hanno colpito l’attenzione di tutti i ragazzi: i fori di fucile che si vedono ancora e che sono la testimonianza della fucilazione avvenuta durante la Repubblica Vastese nel 1799 e l’incisione di una T lì vicino, forse a testimonianza che tra i fucilati c’era anche un signore che si chiamava Tambelli.
Della statua di Gabriele Rossetti, costruita nel 1926, Alessandro Cianci ha raccontato che lo scultore, Filippo Cifariello, ha realizzato a Castel Frentano un’aquila uguale a quella realizzata sopra il poeta, forse usando lo stesso stampo. Ma soprattutto che l’aspetto della statua è molto diverso dall’aspetto fisico del poeta esule. Molto più somigliante è invece la statua di Rossetti che si trova nel foyer del teatro comunale realizzato da Alfonso Celano. Alessandro ha poi letto i versi in dialetto di Luigi Anelli del 1897 intitolata “Lu Cumutate pi la Stadue di Ruscciatte, che racconta come è stato difficile trovare un accordo per la costruzione della statua, che tutti volevano, ma con idee molto diverse, nei materiali e nei luoghi.
I ragazzi sono rimasti sorpresi nel vedere dietro la statua il bassorilievo di Dante Alighieri, modello e punto di riferimento letterario e culturale del poeta esule e dei suoi figli. Sono passati tante volte ma senza mai prestare attenzione ai particolari della statua.
Hanno capito poi dove si trovava Porta Castello, citata anche nella famosa canzone “Uaste belle”, “Nimme puzze ma scurdaje , fore la porte a lu Cuastelle, addò 'Sande Pandalàune vennàive ndriche e sciavunèlle”. Era questa una delle porte importanti della città.
I ragazzi hanno incontrato casualmente anche il Sindaco di Vasto, Francesco Menna, che si è complimentato con i docenti e i ragazzi per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di studiare la storia locale e Don Domenico Spagnoli e anche lui ha fatto gli elogi per l’interessante iniziativa.
Alessandro Cianci è passato poi a spiegare il Castello Caldoresco e la figura di Giacomo Caldora, che nel 1439 fece costruire la “fortezza” seguendo tecniche militari innovatrici per quel periodo. Fu in ogni caso un edificio che subì diversi interventi nel corso dei secoli, anche con la famiglia d’Avalos e poi in particolare con la famiglia Palmieri che nel 1856 ne diventa proprietaria e che con il progetto dell’architetto Pietrocola ne modifica profondamente la struttura. Ancora oggi è un edificio privato, i ragazzi hanno detto che sarebbe bello se nel futuro fosse fruibile a tutti.
Al termine di questo percorso i ragazzi hanno osservato il gioiello tutto vastese mostrato da Marina Ruggieri, titolare della gioielleria storica La Perla, realizzato nel 2016 dall’orafo di Sulmona Luca Gualtieri che rappresenta il rosone di San Giuseppe. Ha mostrato anche il braccialetto “abruzzese” che ha tanti piccoli ciondoli, alcuni vastesi altri tipicamente abruzzesi.
I ragazzi sono rimasti attentissimi durante tutte le spiegazioni, intervenendo più volte per chiedere ulteriori approfondimenti o per ricordare insieme aspetti studiati a scuola e sono stati veramente felici della disponibilità e competenza di Alessandro Cianci e anche dello stimolo che lui ha dato nel continuare ad interessarsi della storia locale, fare ricerche, approfondire e chissà se tra questi ragazzi non possa nei prossimi anni esserci un gruppo di giovani storici pronti a continuare gli studi che tanti studiosi in questi anni hanno fatto su tanti aspetti della storia locale.