GASPARI: ''FACCE NUOVE E PULITE PER IL BENE COMUNE DELLA REGIONE''

Massimo Giuliano
31/07/2008
Attualità
Condividi su:

Remo Gaspari, esponente storico della Dc abruzzese, è intervenuto ieri mattina nell'aula assemblee della Confcommercio di Pescara, nell'ambito della presentazione dell'iniziativa ''Un applauso per l'Abruzzo'', che si terrà il 10 agosto. L'occasione è stata propizia affinchè l'ex Ministro tracciasse un quadro a tutto tondo sull'attuale stato dell'Abruzzo: ''Viviamo in una situazione economica difficile, di scarsa vitalità - ha affermato Gaspari - e dobbiamo attivarci per rialzarci: rischiamo un colpo mortale per il lavoro e per l'imprenditoria. Ho sentito molte volte, in questi giorni, le parole: ''Rialzati Abruzzo'', ''Rialzati Italia''. Ciò mi ha ricordato di quando mi portarono, quasi di peso, ad ammirare un'opera artistica vincitrice di un concorso che aveva come tema l'Abruzzo: c'era una maestra, in una classe con cattedra e banchi sgangherati, alcuni alunni addirittura seduti per terra, con le scarpe dei padri o dei nonni ai piedi, perchè non ne avevano a disposizione altre, probabilmente. Quella maestra aveva scritto sulla lavagna: ''L'Abruzzo si risolleva''. Gaspari ricorda anche i tempi del suo operato politico, rimarcando le differenze sia nelle circostanze esterne meno avverse, sia nell'approccio ai problemi degli amministratori dell'epoca: ''Ricordo che delle statistiche riportarono un dato: dal 1978 al 1992 l'Abruzzo, considerata regione virtuosa, aveva avuto una crescita economica in termini percentuali maggiore di quella della Lombardia. Quando ero sindaco di Gissi, ma anche nelle mie varie esperienze di amministratore a più alti livelli, la gente comune mi fermava, ed usava come parametro del mio buon governo l'occupazione. ''Ci sarà più lavoro?'', mi si chiedeva, e se non ero in grado di soddisfare questa richiesta impellente e inderogabile, la mia rielezione era fortemente a rischio. Oggi, invece, molti sindaci credono di risolvere tutto rifacendo l'arredo urbano''. Riguardo alla situazione nazionale, Gaspari è netto: ''Siamo giunti ad un livello di statalismo troppo alto, in cui la percentuale degli impiegati nell'amministrazione pubblica è eccessiva rispetto alla totalità della popolazione. Invertire la marcia verso le privatizzazioni è inevitabile''. Gaspari è critico nei confronti della Lega: ''Vogliono un federalismo che avvantaggi solo loro: non si può prescindere, secondo me, da una solidarietà verso il meridione. Sono sicuro che Berlusconi e Fini, sebbene tenuti in scacco da Bossi, non gli consentiranno di fare quello che vuole''. Sulla crisi politica alla Regione, infine, chiaro il pensiero. Gasperi si aspetta una svolta, chiara, imminente. Si aspetta che i politici di oggi cedano il passo ad uomini nuovi, esperti, colti, intelligenti. ''Facce nuove, pulite, che vogliano solo portare avanti la regione per il bene comune''.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: