Al Teatro Rossetti lo spettacolo “Saint Louis – La nave della speranza”

Sul palco un gruppo di studenti del Polo Liceale 'Pantini-Pudente'

redazione
31/01/2024
Cultura
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Sabato 3 febbraio alle 18:00, presso il Teatro Rossetti di Vasto andrà in scena lo spettacolo Saint Louis – La nave della speranza.

La vicenda narrata è quella della nave St. Louis che nel 1939 navigò da Amburgo a Cuba, trasportando 930 rifugiati ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste.

Lo spettacolo, promosso dall'ANPI di Vasto in collaborazione con il Comune di Vasto ed il Polo Liceale Pàntini-Pudente, vede come attori un gruppo di studenti dell'istituto formati e diretti da un regista professionista, Mauro Monni. Anche la scenografia verràcurata e realizzata dagli studenti del Liceo Artistico.
Lo spettacolo è il risultato finale di un percorso didattico destinato agli allievi delle scuole superiori della durata di due mesi, un metodo innovativo per sensibilizzare i ragazzi rispetto alla tragedia della Shoah ma anche sul problema dei flussi migratori sempre di grande attualità.

Il 13 maggio del 1939 il transatlantico St. Louis salpava da Amburgo con a bordo 937 profughi, in grandissima parte ebrei tedeschi, in fuga dalle persecuzioni naziste.
Settimane dopo, all’arrivo a Cuba, il governo non concesse ai passeggeri della nave il permesso di sbarco né come turisti, né come rifugiati politici, e solo 22 di loro riuscirono a scendere a L’Avana. Sperando di poter raggiungere le coste degli Stati Uniti, la St. Louis venne respinta una seconda volta, e neanche il Canada accettò di soccorrerla.
Il capitano del transatlantico, il tedesco Gustav Schröder fece di tutto per proteggere e salvare i profughi. Si rifiutò di restituire la nave alla Germania e convinse gli ufficiali statunitensi a collaborare con i governi europei per trovare una soluzione.
Così, quando la nave raggiunse Anversa, il 17 giugno 1939, il Regno Unito accettò di accogliere 288 passeggeri, mentre i restanti 619 finirono in Francia (224), Belgio (214) e Paesi Bassi (181).
Secondo il museo “United States Holocaust Memorial”, di questi 619 sopravvissero alla guerra in 365, mentre gli altri persero la vita (molti dopo essere stati deportati nei campi di concentramento dell’Europa del nord).

Alla fine della seconda guerra mondiale il comandante Schröder ricevette l’Ordine al merito di Germania.

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