Strascichi polemici per Luca Dirisio, che torna da Sanremo con un po' di insoddisfazione. Il cantante vastese, eliminato nella serata di giovedì dopo essersela vista con Michele Zarrillo e Alex Britti (quest'ultimo è stato poi a sua volta eliminato nella serata dei duetti di venerdì), si sente penalizzato per il modo in cui è stato fatto esibire rispetto ai suoi colleghi. Effettivamente, non c'è da dargli troppo torto, visto che nella prima serata, lunedì 27 febbraio, è entrato in scena poco dopo le 23.15, e giovedì 2 marzo ha calcato il palco dell'Ariston addirittura alle 23.35; sarebbe stato più giusto se, almeno in uno dei due casi, avesse avuto la possibilità di cantare in un orario più consono all'attenzione del grande pubblico. Molto probabilmente il giovane Dirisio ha pagato l'inevitabile minore popolarità di cui gode rispetto ad altri suoi colleghi più famosi, ma allora perché ad esempio Povia (alla fine il trionfatore del Festival) non è stato limitato alla stessa maniera del ''nostro'' Luca? Contano più i bambini che... fanno oh rispetto ad uno che chiede di essere usato... ma con calma e sangue freddo? Ed a proposito di calma e sangue freddo, il giorno dopo l'eliminazione di Luca Dirisio era abbastanza difficile, se non impossibile, riuscire a parlare con lui, dal momento che il suo manager e produttore, Giuliano Boursier (che ha anche diretto, nei giorni del Festival, l'orchestra che eseguiva ''Sparirò'', il brano di Luca in gara), diceva che il suo assistito non aveva alcuna dichiarazione da rilasciare, essendo stanco e avendo solo bisogno di riposarsi. Forse Dirisio deve riposarsi davvero, dal momento che c'è un disco nuovo da promuovere - ''La vita è strana'' è uscito lo scorso martedì, subito dopo la presentazione di ''Sparirò'' - e un tour che sarà intrapreso a breve. Però ammettiamo che la sua reazione di giovedì sera ci ha comunque delusi un po': nemmeno lui, come avevano già fatto altri suoi colleghi, si è presentato nella stanza in cui i cantanti dovevano attendere il verdetto della giuria. Possiamo capire che quello di Luca Dirisio sia un carattere un po' ''caliente'', però avremmo preferito una maggiore sportività. A Vasto, comunque, c'è soddisfazione per l'ottimo risultato che il celebre concittadino ha conseguito, anche perché Dirisio non ha mai rinnegato le proprie origini e le ha portate anche sul palco dell'Ariston: ne è riprova il fatto che durante la prima sera si è presentato con una camicia bianca e una fascetta rossa. Un omaggio, appunto, alla sua città: bianco e rosso sono i colori di Vasto.