Nell'ambito dei festeggiamenti in onore di San Nicola, Patrono di Pollutri, torna il tradizionale appuntamento con la Benedizione delle Fave e la cottura sul sagrato della Chiesa di scena la sera della vigilia della ricorrenza del 6 dicembre.
Si tratta di una festività importante e sentita - sottolineano alla Parrocchia del SS. Salvatore - alla quale ci si prepara sin dal mese di novembre. La spettacolare e tradizionale cottura delle fave, con successiva degustazione, ci sarà nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 5 dicembre, dopo la Santa Messa delle ore 18.
Nel programma del giorno 6: Santa Messa alle ore 8,30 ed alle ore 11 (funzione che sarà celebrata dall'Arcivescovo di Chieti-Vasto Mons. Bruno Forte) con successiva processione con la statua del Patrono per le vie del paese. Alle 18, infine, nuova celebrazione eucaristica e reposizione del Busto d'Argento del Santo.
LA TRADIZIONE DELLE FAVE DI SAN NICOLA (da abruzzoturismo.it) - Nella notte del 5 dicembre a Pollutri, grazioso borgo della provincia di Chieti, situato su di un colle ai margini del tratturo Magno, si ripete un antico rito legato al culto di San Nicola: la tradizionale cottura delle fave e la distribuzione con il pane, secondo un'antichissima consuetudine.
Nella mattina alla vigilia della festa, presso la sede della Confraternita di San Nicola che rappresenta la "Casa di San Nicola" a Pollutri, mentre gli uomini si dedicano alla questua, si provvede alla preparazione dei panetti sacri, a forma di uova schiacciate e di cavallo (“pupatte” e “cavalle”) impressi con il sigillo del santo patrono e impastati con la farina ottenuta dal grano offerto dai compaesani nei giorni precedenti. Nel pomeriggio, seguendo i rintocchi del campanile, sulla piazza principale, vengono accese le fascine per cuocere le “fave di San Nicola” in sette differenti caldaie, ognuna rappresenta un rione e quella che per prima raggiungerà l’ebollizione verrà premiata.
L'antica tradizione pollutrese risale al 1600 e rievoca un miracolo che San Nicola operò in tempi di carestia per sfamare il popolo. Tutti i presenti, al termine della cottura, in un’atmosfera di grande calore ed entusiasmo, gustano le fave accompagnandole con un buon bicchiere di vino. Il giorno dopo, il sacerdote impartirà la benedizione alla minestra di fave con i panetti che verranno distribuiti per le famiglie del paese, quindi si rientrerà in chiesa percorrendo in ginocchio la navata in onore del Santo.
"Il paese è così legato al Santo che gli dedica due feste all’anno: a maggio, tra il giorno 1 ed il 7, per ricordare l’arrivo delle sue reliquie sul suolo italiano; a dicembre, il giorno 6, per celebrare la sua andata in cielo. Il Santo viene dall’Oriente; infatti San Nicola era vescovo di Myra in Lycia (oggi Turchia) nel IV secolo ed il suo culto arrivò sulla nostra penisola portato da quei gruppi di monaci dell’ordine di S. Basilio che per evitare le persecuzioni erano fuggiti dall’Impero Bizantino. Infatti nell’aprile dell’anno 1087, avendo appreso che Veneziani e Genovesi stavano organizzandosi per effettuare quel “sacro furto”, 62 cittadini di Bari di ceto diverso, dopo aver armato tre vascelli, si diressero al porto di Myra e con uno stratagemma rubarono l’intero corpo di S. Nicola; poi a vele spiegate rientrarono a Bari: era il 9 maggio 1087. La città di Bari scelse quindi il 9 maggio come data per festeggiare San Nicola. Questo fatto induce la maggior parte delle persone a ritiene che il culto per questo Santo provenga esclusivamente da Bari. Ma non è così. Pollutri, per esempio, detiene un primato su Bari. Infatti mentre gli abitanti di questa città iniziavano a costruire la chiesa del Santo nell’anno 1087, i Pollutresi già possedevano da quasi un ventennio la chiesa di San Nicola nel territorio di “Ilice”, identificabile con un vasto territorio comprendente le attuali contrade Civita, Martina e gran parte della piana del Sinello. Iniziarono subito i lavori per costruire una chiesa e dopo due anni, nel 1089, la cripta fu completata e in essa furono deposte le sacre reliquie. Il documento che lo riferisce è una Bolla papale scritta tra il 1061 ed 1073." ( Prof. Vittorio Aruffo, nel suo libro il libro "San Nicola e la supremazia sconosciuta di Pollutri" )
Nella Chiesa di San Salvatore a Pollutri è conservato un reliquiario con angeli che reggono gli attributi di San Nicola di Bari del 1776.
Tra storia e leggenda i festeggiamenti per San Nicola riempiono di calore e colore Pollutri e rappresentano una delle celebrazioni più caratteristiche d'Abruzzo.