È passato oltre un mese dalla tragedia alla Esplodenti Sabino in cui sono morti tre lavoratori. Al dolore per i tre colleghi si aggiungono i timori e le incertezze sull’immediato futuro per i lavoratori e le loro famiglie. Dopo la tragedia del 21 dicembre 2020 lo stabilimento rimase chiuso per diversi mesi e fu lunga l’attesa per il riconoscimento della cassa integrazione che, anche adesso, potrebbe rappresentare uno strumento di sostegno economico per i lavoratori.
L’Amministrazione comunale di Casalbordino, guidata dal sindaco Filippo Marinucci, si è attivata in queste settimane per trovare sinergie con Regione, sindacati e società.
Venerdì è in programma un incontro con il presidente della Regione Marco Marsilio. «Il futuro dei lavoratori della Sabino Esplodenti è una nostra priorità, così come è importante che possa essere garantita la sicurezza sul lavoro e la continuità dell'azienda – ha dichiarato la vice sindaca Carla Zinni - per questo, abbiamo chiesto un incontro con la Regione Abruzzo, che si terrà venerdì insieme ai vertici della Sabino Esplodenti, ai lavoratori ed ai sindacati».
«Cassa integrazione e nel frattempo valutazione di una riconversione dell'azienda, per tutelare chi vuole fare impresa e le maestranze che devono poter lavorare in sicurezza», conclude Zinni nel suo intervento.