Una domenica di metà giugno, le luci di un palco enorme e affascinante, l'aria insolitamente fresca della sera a far da contraltare allo straordinario calore di quarantamila cuori in coro. Tre giorni fa ad Ancona è andata in scena la seconda tappa marchigiana del nuovo lungo tour di Vasco Rossi e, come anche il giorno prima, sono stati diversi i fan vastesi del 'Blasco' a non farsi sfuggire l'occasione di un contatto relativamente ravvicinato con quello che rappresenta, ancora a distanza di quasi trent'anni, un punto costante di riferimento nella canzone italiana. Stadio pieno come un uovo e giovani che in particolare da Vasto, ma anche da San Salvo e centri del circondario hanno raggiunto in treno, in pullman organizzati ed in auto il capoluogo marchigiano per ''abbracciare'' il 'Mito di Zocca' e la sua produzione musicale di successo che si spalma ormai in una discografia datata ma ancora attualisssima e sicuramente tanto cara ai più. Cori e applausi a non finire, gli eccessi di qualcuno che in appuntamenti del genere purtroppo mai mancano, ma - in generale - due serate da incorniciare, vissute con grande carica ed intensità. ''Ecco il Vasco che vorrei'', ha detto più di un fan, senza nascondere l'intreccio con quello che è, in questo ultimo periodo, uno dei 'cavalli di battaglia' del cantante emiliano, proprio ''Il mondo che vorrei''. Roma e Milano, ma anche Napoli e Bari, Pescara, Latina e, per citare l'ultima località, Ancona. Ogni tappa è buona per seguire uno dei concerti da sempre più ricercati dal grande pubblico. E quello vastese, pure in questo contesto, non si sottrae da questo che è un reale dato di fatto.