Memoria, cos’è e come può realizzarsi? Come può la memoria accompagnarci nel cammino della vita e cosa può rappresentare? Domande apparentemente banali, lineari, le cui risposte possono apparire fin troppo scontate. Ma così non è. E intrecciare i fili della memoria, percorrerne i sentieri costruendo il presente con lo sguardo al futuro può diventare occasione di interrogarsi nel profondo, re inventarsi ad ogni occasione, riflettere.
Memoria per l’Abruzzo è parola che si lega indissolubilmente al terremoto del 6 aprile 2009, a quella maledetta notte. Sotto le macerie della Casa dello studente fu strappato alla vita anche Davide Centofanti. Sono passati quattordici anni e ogni anniversario è momento di riflessione, di interrogarsi su come proseguire la memoria, tenere vivo il dibattito, «intraprendere strade diverse, reinventarsi la vita e valorizzare il presente» con un ricordo che «non deve essere fine a se stesso» ci ha sottolineato Liliana Centofanti il 6 aprile di quest’anno.
Domenica pomeriggio sarà proprio Liliana Centofanti a dialogare con gli autori del romanzo «La strada di casa» Amedeo Del Balzo e Gaetano Gravina. «I sentieri della memoria» replica a Vasto l’incontro già tenutosi a L’Aquila e sarà occasione per presentare il romanzo. «Un racconto di tante "memorie", quante sono le strade che i protagonisti si trovano a percorrere, e di tante immagini-bussola che riaffiorano ed aiutano a tracciare nuovi sentieri del ricordo, nella convinzione che di memoria non si soffre, ma si guarisce».
L’appuntamento è alle 16.30 presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos. «In ricordo di Davide Centofanti» si legge sulla locandina che cita “La tenerezza” di Gianni D’Amelio. «Dice un poeta arabo che la felicità non è un posto, non è una meta da raggiungere ma una casa a cui tornare. Che non è davanti, è dietro. Tornare, non andare. E ognuno di noi lo sa».