La ''Banda del Crodino'' ha lasciato tracce. ''Quello che è certo, è che non sono professionisti'', si limita a chiarire il capitano Giuseppe Loschiavo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Vasto. E' escluso, stando alle indagini appena avviate, che sia stata una gang specializzata in furti a rubare ori e preziosi per 200 mila euro dalle 4 casseforti della villa dell'avvocato Angela Pennetta. I malviventi sono entrati in azione nella notte tra sabato e domenica, in via Santa Lucia, dove si trova l'abitazione della professionista. La villa era vuota. La Pennetta, infatti, aveva deciso di passare il fine settimana a Pescasseroli non appena terminati gli interrogatori dei suoi assistiti nell'ambito dell'operazione ''Histonium 2'', che ha portato agli arresti di 17 persone, tra cui il calabrese trapiantato a Vasto Michele Pasqualone, ritenuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto come il capo della presunta associazione a delinquere i cui componenti sarebbero responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, riciclaggio, rapine, porto e detenzione di armi da fuoco. Chi è entrato in azione sapeva di poter agire indisturbato. Gli ignoti hanno scavalcato il recinto esterno, scardinato la porta d'ingresso blindata ed aperto le 4 casseforti - ''come scatolette di tonno'', ha raccontato l'avvocato - utilizzando un disco diamantato innestato su una sega circolare. Hanno anche allagato il pavimento staccando la spina del frigorifero e divelto i termosifoni. Prima di andarsene, hanno brindato al colpo riuscito prendendo tre ''Crodini'' proprio dal frigorifero della padrona di casa. Le tracce di saliva sulle bottigliette verranno analizzate dai carabinieri del Ris di Roma, mentre pare che gli uomini della Compagnia di Vasto abbiano trovato anche impronte ed altri elementi utili a chiudere il cerchio intorno alla ''Banda del Crodino''. Da dove sia spuntata è un altra domanda cui gli investigatori dovranno dare una risposta, ma non è esclusa la pista locale.