In occasione della presentazione della Pro Loco Kids di Cupello (CH), nel pomeriggio di domenica 19 marzo, una piccola riflessione da parte di Donatella Zappitelli, praticante giornalista e collaboratrice Cittanet.
Cittanet nasce dalla ri-scoperta del legame con Madre Terra. Possiamo chiamarla Maja, Iside, possiamo individuarla nella Grande Madre venerata nelle comunità matriarcali del Paleolitico (d’altronde, all’epoca la nostra terra abruzzese era già abitata; da quanto tempo stiamo costruendo i nostri ricordi!)
Penso al senso delle radici, dei legami comunitari, penso alle nostre tradizioni e alla nostra storia che formano la nostra cultura e la nostra identità. Penso a noi, emigrati due generazioni fa, che dall’estero (Canada, Australia, Argentina…) ancora ci informiamo sulla terra natìa, sogniamo i nostri luoghi, pensiamo in lingua madre. Perché siamo legati alla nostra Terra che, proprio come una madre, genera i suoi figli.
Però, spesso, questo senso del legame lo ri-scopriamo quando ri-torniamo, e per tornare bisogna prima di tutto e necessariamente andare. Ed è quando andiamo che iniziamo a sviluppare dentro di noi la consapevolezza che ci radica con il nostro luogo natìo, e non solo, anche nativo dei nostri genitori e dei nostri nonni.
Gli antichi romani pensavano che esistesse proprio un’entità risultante dall’aggregazione delle persone nei luoghi: il Genius loci. Si tratta del Genio dei luoghi e delle famiglie, delle comunità, qualcosa di non del tutto perso nel tempo, anzi. Spesso le cose durante le epoche cambiano i nomi, ma non cambiano il loro valore. Anche il grande Walt Disney ha dotato Pippo e famiglia di un genio, il Genio dei Pippidi!
Ma torniamo a questo legame ri-scoperto. Il termine giusto da analizzare è certamente nostalgia. La esplica bene Milan Kundera nel romanzo L’ignoranza:
“In greco, “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è, dunque, la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.”
L’ignoranza è un bellissimo romanzo nel quale un uomo e una donna, dopo 20 anni di lontananza dal paese d’origine, s’incontrano proprio sulla via del ritorno e riallacciano i fili di una vecchia storia d’amore.
Ma possiamo pensare anche al lungo esiglio di Ulisse, così come lo denomina Ugo Foscolo nella celebre A Zacinto.
Vorrei lasciare anche una suggestione: riguarda la madeleine di Marcel Proust, termine che sta ad indicare un oggetto, un gesto, un colore, un profumo, un sapore che evoca ricordi passati, specialmente collegati all’infanzia. La madeleine è un dolce che gioca un ruolo significativo nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto. Ne abbiamo un esempio in un bellissimo film d’animazione della Pixar del 2007, Ratatouille, di cui consiglio vivamente la visione ad adulti e bambini.
Il titolo del romanzo di Proust ci aiuta ad avviarci ad una conclusione di questa riflessione. Forse la verità è che ci vuole tempo per apprendere e comprendere, ma forse proprio per questo bisogna iniziare da bambini!
E come?
Ad esempio attraverso i racconti di genitori e nonni, che ci accompagnano alla scoperta della meravigliosa terra in cui viviamo e che troppo spesso diamo per scontata, mentre c’è chi davvero la sogna.
Il nostro mare, le nostre campagne, le nostre dolci colline, il cibo stesso che è cultura perché è la Natura, è Madre Terra che ci dona i suoi frutti e ci forma culturalmente, e noi nutriamo lei con la nostra presenza, con le nostre comunità di aggregazione. Si tratta di un duplice nutrimento che ha bisogno di essere coltivato. Non solo i bambini beneficiano dell’educazione ma anche i più grandi, che attraverso il moto della paidèia rivolto ai bambini possono a loro volta evolversi e crescere, poiché tutto è dialogo, condivisione, scambio e movimento costante. È davvero un fiume in divenire che bisogna navigare con consapevolezza.
Un augurio alla neonata Pro Loco Kids di Cupello la quale, ne sono certa, sarà in grado di accompagnare i bambini e gli adulti verso un nuovo tipo di coscienza territoriale, affinché i piccoli diventino, un giorno, adulti responsabili, appassionati della loro terra natìa, consapevoli delle loro radici.