Alessandro Leone ha solo 29 anni ma ha già accumulato un curriculum formativo d’eccellenza: Liceo Scientifico a Vasto, laurea triennale in lingue e letterature moderne, Erasmus a Stoccolma, magistrale in relazioni internazionali, Erasmus in Colombia, due anni di giornalismo in Spagna e poi collaborazione come freelance con l’Espresso e vari giornali italiani e comunicazione interna in una grande azienda.
Racconta che si è cominciato ad occupare di giornalismo dall’età di 14 anni e ha iniziato a scrivere in vari siti d’informazione anche locali. Recentemente ha partecipato ad una scuola di giornalismo a Roma dove ha approfondito il Giornalismo d’inchiesta e insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda, ha partecipato e vinto l’undicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. Hanno scelto insieme una tematica di cui si parla purtroppo sempre troppo poco, l’opacità della gestione privata dei CPR, i Centri di Permanenza per il rimpatrio e le ripercussioni sui diritti basilari delle persone migranti. La loro inchiesta dal titolo “Sulla loro pelle”, che li ha impegnati no-stop per sei mesi, li ha visti affrontare le problematiche di questo sistema: dai rapporti tra i gestori privati e le prefetture, a chi dentro quelle strutture ha perso la propria vita, dando voce al racconto di lavoratori e reclusi evidenziando le storie degli ultimi. Tante le difficoltà incontrate, tante le emozioni vissute con quei racconti forti e toccanti. Tutti i fine settimana sono stati in viaggio tra Trieste, Torino, Milano, ma anche i CPR della Basilicata e Puglia. Tante le interviste, tante le ore passate al montaggio. È stato molto difficile entrare nei CPR” racconta Alessandro Leone, “in quanto le prefetture non sempre danno accesso e soprattutto impongono il divieto di filmare. Noi abbiamo usato una telecamera nascosta per poter portare immagini fuori. Questa è stata la cosa più difficile. Il tutor legale ci ha detto che le immagini erano così di interesse pubblico da poterci appellare al diritto di cronaca. Abbiamo fatto la scelta di riportare solo quello che avviene nei CPR senza aggiungere niente altro.”
La loro inchiesta, pubblicata da Rai News, è riuscita ad esprimere una grande forza narrativa con l’attenzione al linguaggio visivo e narrativo dimostrando la loro maturità professionale.
“Ora stiamo organizzando proiezioni in varie città italiane nei centri sociali e anche nei cinema. Continueremo a trattare il tema, con altri articoli e video, per approfondire ancora di più questo argomento così attuale e di cui si parla troppo poco” racconta Alessandro Leone. “Mi piacerebbe vivere di giornalismo, oggi in Italia è molto difficile fare il giornalista freelance, ce ne sono 40.000 in Italia e si vive purtroppo nella precarietà. C’è la vocazione, la passione, l’impegno ma questo non basta.”
Clicca per vedere il video “Sulla loro pelle”