Due strumenti semplici di contrasto all'illegalità: li suggerisce il blog semidiceviprima.ilcannocchiale.it che interviene nell'ambito del dibattito apertosi in città attorno alla notizia della scorta ed auto blindata di cui dispone da qualche tempo il sostituto procuratore Anna Rita Mantini, magistrato del Tribunale di Vasto. Da più parti sono giunti attestati di stima e solidarietà alla Mantini. Giusto e condivisibile. Ma il blog in questione va anche oltre, parlando di Patti di Integrità e Patti di Gradimento. I Patti di Integrità sono stati ideati per dotare le amministrazioni locali di uno strumento aggiuntivo deterrente contro la corruzione, che compensi meccanismi legislativi a volte incompleti o funzioni di controllo e/o repressione troppo spesso lente ed inefficaci. Il Patto di Integrità è un documento che l´Istituzione o l´Ente locale può richiedere ai partecipanti alle gare d´appalto e prevede un controllo incrociato e sanzioni nel caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Tale Patto di Integrità è immediatamente applicabile, non complica o grava l´iter burocratico per i partecipanti alla gara né comporta alcun costo o onere. L´inserimento del suddetto Patto di integrità nella gare di appalto contribuisce all´affermazione di una cultura della concorrenza, purtroppo ancora scarsamente presente tra le imprese italiane che partecipano alle gare indette dalla Pubblica Amministrazione, ma altamente benefica per un sano e duraturo sviluppo dell´economia locale e nazionale. Con il ''Patto di Gradimento'', indicato esplicitamente dall'autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, i partecipanti alla gara si impegnano, in caso di mancata assegnazione dell'appalto, a non ricevere opere in qualità di subappaltatori. Una clausola questa, che viene a limitare una prassi molto diffusa tra le aziende che, accordandosi preventivamente, ovviamente limitano la concorrenzialità nella gara, con i conseguenti svantaggi economici per l'ente appaltante. Infine il consiglio ai sindacati: azioni come si ''faceva una volta'' (lo racconta molto bene Bonanni in una intervista al Corriere Magazine) in Sicilia. ''Dotatevi di una macchina fotografica ed un blocco appunti. Fotografate cantieri, tabelle, spostamenti ed arrivi delle squadre. Annotate che cosa vi è scritto, annotate se non vi sono le scritte obbligatorie. Relazionatevi con le realtà di provienenza delle imprese. Chiedete chi sono. E portate i risultati alla Magistratura. Così darete un contributo alla vita della Mantini ed alla legalità a Vasto''.