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Incontro a Casalbordino con il giornalista di guerra Toni Capuozzo organizzato dall’associazione MeD (Mari e Deserti)

Alessio Di Florio
06/11/2022
Attualità
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Si possono trovare, incontrare e raccontare in una vicenda collettiva vite e storie personali, umane, particolari? Nell’inferno della guerra, dello scontro tra eserciti e potenze, è possibile camminare accanto ed illuminare vite di persone, vite, umanità? Sono interrogativi duri, pesanti, difficili a cui Toni Capuozzo – nell’inferno della guerra dei Balcani trent’anni e nei tanti conflitti seguiti in quarant’anni di vita – ha cercato di rispondere. Il documentario “1992-2022, ritorno all’inferno”, il racconto del ritorno nei Balcani a trent’anni dall’assedio di Sarajevo è una risposta profonda, commovente, emozionante, che accompagna lo spettatore e lo porta a riflettere. Sulla guerra che insanguinò il cuore dell’Europa in un luogo che vive una lunga tregua, non una Pace piena e compiuta, e la guerra tornata a incombere sul destino comune di tutto il Vecchio Continente. 

Il documentario di Capuozzo, il suo ritorno accompagnato dal cameraman di allora Igor, dopo i saluti iniziali ha animato l’incontro con lo storico giornalista di guerra presso l’Auditorium Comunale di Casalbordino organizzato dall’associazione MeD (Mari e Deserti). La presidente dell’associazione Lucia Valori ha accolto i partecipanti ringraziando Toni Capuozzo per esser venuto a Casalbordino, l’Amministrazione Comunale (che ha patrocinato l’incontro), le attività economiche di Casalbordino che hanno sponsorizzato l’evento e tutti i partecipanti. Dopo Lucia Valori sono intervenuti per un breve saluto istituzionale il sindaco Filippo Marinucci e la vicesindaca Carla Zinni, presenti per tutta la durata dell’incontro in rappresentanza dell’amministrazione insieme alla Presidente del Consiglio Comunale Alessandra D’Aurizio e gli assessori Amerigo Tiberio e Umberto D’Agostino. Sul palco, durante l’evento, è stato possibile apprezzare l’arte di Guerino Taresco con alcuni suoi bellissimi quadri. 

L’evento si è concluso con un momento conviviale animato dalla degustazione dell’olio nuovo e del vino novello di Vini Alberto Tiberio, presente con Alessandra Tiberio che al termine ha omaggiato Capuozzo, e Ripa Bianca dei Miracoli, presente con Giuseppe Di Fabio.  

Durante la serata, partendo dalla testimonianza del documentario, Capuozzo ha condiviso con i numerosissimi partecipanti (presenti oltre 200 persone in platea) riflessioni profonde, analisi sull’evoluzione delle guerre e sui crimini, le atrocità, la cancellazione dell’umanità nei conflitti. Guerre in cui non è possibile marcare nettamente il campo dei “buoni” e dei “cattivi” perché crimini orrendi, bombardamenti drammatici, stupri e atrocità di ogni tipo sono l’essenza stessa della guerra e tutti se ne rendono protagonisti. Il giornalista Benito Mascitti, insieme con l’associazione MeD, ha interloquito con Capuozzo. Da lui definito un giornalista libero che non si è mai intruppato nelle verità ufficiali, che è sempre stato libero e osservatore e narratore indipendente. Quelle verità che in guerra diventano propaganda, “ho sempre diffidato di chi pronuncia la parola verità” ha sottolineato Capuozzo. Nelle guerre di ieri, dall’ultima guerra “tradizionale” ovvero quella tra Gran Bretagna e Argentina negli anni ottanta, alle guerre di oggi. Guerre civili, che seminano odio che permarrà per secoli scavando solchi incolmabili tra persone che prima convivevano. Decenni di vita, di giornalismo, lo hanno portato a diventare oppositore della guerra, a diventare un pacifista anche se non lo era. Un pacifismo che non sia ideologico ma pragmatico, incarnato, concreto, reale come lo è stato Alexander Langer durante la guerra nei Balcani fino al suo ultimo, tragico, giorno. Raccontare storie e vite restituisce umanità lì dove la guerra la cancella, può scuotere l’indifferenza, “spiegano le guerre” più di mille analisi geopolitiche. Riassumere tutto il dibattito, la testimonianza e le riflessioni di Capuozzo è pressoché impossibile. È stato un incontro profondo, forte, da cui tutti sono usciti con forte emozione, commozione e arricchiti. 

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