Tribunali a rischio chiusura in Abruzzo, la Regione vuole accollarsi le spese per il mantenimento

Tra le sedi per le quali è prevista la soppressione c'è quella di Vasto

redazione
23/10/2022
Attualità
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“Una proposta di legge, di iniziativa regionale ma di cui ora mi farò promotore, con i colleghi Sigismondi e Testa anche in sede parlamentare, prevede che i Tribunali cosiddetti "minori" dell’Abruzzo possano continuare a restare in funzione senza oneri per lo Stato, ma con il loro mantenimento a carico alla Regione”.

Lo dice l’assessore regionale al Bilancio, Guido Liris neo eletto senatore  che ha partecipato alla manifestazione promossa ad Avezzano in occasione dello sciopero degli avvocati che protestano per la salvaguardia e contro la chiusura del palazzo di giustizia e che auspica un immediato colloquio con il nuovo ministro della Giustizia non appena sarà nominato.

I Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto devono continuare ad esistere, perché rappresentano un presidio di legalità in aree spesso marginali e che per questo spesso più di altre fanno gola alla criminalità”, rileva Liris, “ma anche perché la loro chiusura rappresenterebbe un aggravio per i Tribunali ai quali sarebbero accorpati (L'Aquila e Chieti), con un peggioramento dei servizi al cittadino. Sento una grande responsabilità essendo espressione della forza politica che esprime il presidente del Consiglio in pectore”, aggiunge Liris. “Il nuovo governo dovrà dare risposte attese da anni, considerando che la chiusura dei Tribunali minori non è un atto di spending review”, osserva, “ma un aggravio di spese, un atto di destabilizzazione del territorio, una follia dei governi tecnici avallata dai governi politici che si sono avvicendati in questi anni”.

“Una parte dei Ministeri ‘tifa’ ancora per la chiusura e l’accorpamento, ignorando le esigenze dei cittadini e della giustizia”, rileva Liris, “ma i Tribunali sono un presidio di legalità di prossimità di cui non si può fare a meno. Parliamo di sedi che in termini di quantità e qualità del lavoro svolto sono equiparabili a molti cosiddetti maggiori". 

La proroga della chiusura attualmente in essere deve in ogni caso prevedere la presenza dei magistrati ma anche il completamento della pianta organica, scongiurando la morte per asfissia di questi presidi”. 
 

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