DIVAMPA LA POLEMICA SUI TERRENI EX GENOVA RULLI, GIANGIACOMO SOLLEVA FORTI DUBBI SU UNA RICHIESTA DI 'MONETIZZAZIONE'

a cura della redazione
27/05/2008
Attualità
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Torna in auge la questione relativa alla vendita milionaria dei terreni dell'ex proprietà della Fondazione Genova Rulli a Vasto Marina, sulla Statale 16 Adriatica, ceduti per un valore di oltre 5 milioni di euro ad un'impresa di Apricena. A riaprire il 'caso', in particolare, sono stati il consigliere comunale di Forza Italia, Guido Giangiacomo, il blog semidiceviprima.it L'esponente politico commentando un ultimo passaggio in Commissione Assetto del Territorio di una proposta di 'monetizzazione' presentata dall'impresa proprietaria al Comune, il sito internet ricostruendo minuziosamente tutti i passaggi che hanno portato all'aspetto del quale oggi si dibatte. La richiesta di 'monetizzazione', sulla base di un regolamento comunale approvato nel marzo scorso, riguarda complessivi 4.500 metri quadrati, da acquisire tramite una corresponsione di una somma di 284.000 euro. Porzione di terreno sui quali costruire altri appartamenti a scapito dell'iniziale previsione di utilizzazione a fini di parcheggio pubblico in un'area peraltro vicina all'impianto sportivo di località San Tommaso alla Marina. La superficie totale acquisita dall'impresa pugliese è di 26.310 metri quadri, pagati circa 210 euro al metro quadro, oltre la metà dell'attuale valore di mercato, somma 'bassa' in considerazione dell'iniziale basso indice di cubatura che con quest'ultima richiesta s'intende adesso incrementare. In Commissione Assetto del Territorio Giangiacomo aveva votato a favore del passaggio del progetto direttamente all'attenzione del Consiglio comunale, così come il consigliere del Partito Democratico Antonio Di Santo. ''Il mio obiettivo - dice l'esponente di Forza Italia - era quello di rendere pubblico e far conoscere ai vastesi, che hanno punito la vecchia amministrazione di centrodestra anche e soprattutto per i ripetuti attacchi al Piano Regolatore, come l'amministrazione Lapenna stia agendo in materia a dispetto delle iniziali contrarietà a nuove colate di cemento. Il consigliere Di Santo ha votato il passaggio in aula perché secondo me convinto che la 'maggioranza bulgara' di cui dispone avrebbe risolto subito la questione. Purtroppo altri consiglieri, di destra e sinistra, hanno ritenuto di concedere una seconda chance al progetto stesso grazie al rinvio in Commissione e questo consentirà all'amministrazione di trovare una composizione del caso ormai venuto allo scoperto''. Giangiacomo rincara poi la dose: ''In questo caso il danno viene fatto alla città proprio da chi si vanta di preservarla e tutelarla, lanciando strali alle amministrazioni precedenti. E questa volta la responsabilità è tutta del centrosinistra perché il progetto presentato è compatibile con la modifica di piano approvata da Lapenna e compagni e si avvale pure del regolamento sulla monetizzazione voluto sempre dalla stessa amministrazione. Aspetto di vedere come questa volta scaricheranno il barile su altri - conclude - perché se veramente volevano limitare la colata di cemento come più volte affermato avevano tutti gli strumenti per farlo, soprattutto rigettando questa ultima richiesta di 'monetizzazione'''.

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