La piccola biblioteca abruzzese, il cui progetto è stato ideato e curato dalla Libreria di Via Cavour a Vasto, nasce per raccontare l’Abruzzo attraverso libri, documenti, autori e testimonianze legate alla sua storia. E’ costituito da un vero e proprio archivio fisico di libri e materiali raccolti attraverso ricerche, donazioni e in collaborazione con importanti case editrici abruzzesi. La raccolta, in continuo movimento e aperta alla pluralità delle voci, è ospitata all’interno “Libreria” di via Cavour ed è sempre consultabile. Si effettua anche il prestito gratuito dei volumi. Il prestito è da intendersi per un massimo di due volumi, da restituire entro 14 giorni.
“Libreria di Vasto non è solo un negozio”, commenta il titolare Stefano Angelucci Marino, “è una libreria che sviluppa molte attività culturali per la città. Andare in “Libreria” diventa un pretesto per creare di volta in volta un luogo in cui vivono servizi quali corsi, spettacoli, eventi, incontri, laboratori, letture. Quale luogo migliore, per l’esistenza di una piccola biblioteca, di una libreria? Quest’ultima iniziativa nasce e cresce con l’intento di ampliare la disponibilità e la fruibilità culturale in città dando vita ad una piccola biblioteca con libri incentrati su storia, arte, teatro, letteratura, tradizioni, opere dialettali, personaggi, autori ed editori abruzzesi, nonché testi contenenti specifici riferimenti a Vasto e al suo territorio.”
Collocata all’interno della “Libreria” di via Cavour, la piccola biblioteca abruzzese si rivolge a tutti i lettori curiosi e, in special modo, alle scuole e agli studenti, fornendo testi spesso introvabili o di difficilissima reperibilità.
Le teorie su come disporre i libri in una biblioteca o nella propria libreria di casa sono tante e dibattute: l’ordine alfabetico in base al titolo o all’autore, le epoche storiche, i generi, la provenienza geografica dell’autore o la casa editrice. Negli ultimi anni i social network hanno suggerito anche soluzioni estetiche, come disporre i volumi per colore o rivolgerli con il dorso all’interno, offrendo così la più omogenea distesa di tagli davanti, fatta di indistinguibili pagine bianche.
“Nella piccola biblioteca abruzzese”, continua Angelucci. “oltre all'amore per l’Abruzzo, c’è l’amore tanto per il singolo libro quanto per le contiguità tra libri alle quali una biblioteca dà vita. L’amato libro è parte essenziale di un’ampia, erudita prospettiva nel segno di Aby Warburg e della sua straordinaria e vitale costruzione fondata sul principio, che Roberto Calasso nel suo “Come ordinare una biblioteca” (Adelphi) definisce «regola aurea», del buon vicino. Del libro accanto a quello che cercavamo e che finiamo per prendere al suo posto, sorprendentemente più adatto e più utile alle nostre ricerche. Warburg, come ha ricordato Fritz Saxl, lo storico dell’arte suo collaboratore, «non si stancava mai di spostare libri e poi spostarli di nuovo. Ogni passo avanti nel suo sistema di pensiero, ogni nuova idea sulla interrelazione dei fatti lo induceva a raggruppare in altro modo i libri che vi erano coinvolti». Ordinare una biblioteca non significa dunque fissarla, stabilirne una volta per sempre i criteri di organizzazione, siano pure plurali e adatti a settori diversi – alfabetico, tematico, cronologico, linguistico –, significa piuttosto percepirne la vita e proteggerla, mantenerne il dinamismo, il respiro e l’osmosi.”