Pubblicato sul periodico ''Il Grillo'' a firma di Giuseppe La Rana. ''Il Comune di Vasto rilasciò, il 21 marzo 2006, il permesso di costruire n. 49/2006, per la ''ristrutturazione con sopraelevazione e variazione di destinazione d'uso'' dell'ex albergo, acquistato dalla Buysell s.p.a.. Dopo meno di un mese (18.04.2006), la società rappresentò la necessità di abbattere la vecchia struttura, perchè non avrebbe potuto sopportare il carico delle opere di ristrutturazione già autorizzate; chiese ed ottenne (con provvedimento n 192/2006 del 1/8/2006) una variante sostanziale al precedente permesso di costruire, che consentiva l'abbattimento dell'hotel Panoramic e la realizzazione di 31 unità residenziali, oltre ad un piano seminterrato e ad un piano sottotetto. Nel 2007 sono iniziati lavori. Non è lontano il ricordo della campagna di stampa avviata, la scorsa estate, dal quotidiano ''Polis'', di Davide D'Alessandro, per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'operazione in questione; la presenza, tra i soci della s.p.a. Buysell, anche del fratello del sindaco di Vasto, indusse D'Alessandro a denunciare, dalle colonne del suo giornale, l'esistenza di un comitato di affari a Palazzo di Città. Il sindaco Lapenna si autodenunciò alla Procura della Repubblica di Vasto per dimostrare la infondatezza di quelle accuse; il fratello, invece, ha querelato Davide D'Alessandro per diffamazione. Sulla vicenda vi è stato anche un acceso confronto politico, che ha coinvolto la cittadinanza con una raccolta di firme contro l'abbattimento dell'hotel Panoramic. In questo contesto a dir poco incandescente, il Comune di Vasto ebbe la infelice idea di negare all'avv. Lucio Anelli l'accesso agli atti relativi alle concessioni edilizie rilasciate alla Buysell. Il TAR di Pescara, al quale l'avv. Anelli fece ricorso, con decisione depositata il 4 dicembre 2007, ha ordinato al Comune di Vasto di rilasciare, al predetto avvocato, tutti gli atti e documenti da lui richiesti. Fin qui la storia già conosciuta e da noi pubblicata sul precedente numero del 26.01.2008. E', però, accaduto che l'avv. Anelli, dopo aver analizzato la documentazione, ha presentato ricorso al TAR di Pescara nel febbraio del 2008, chiedendo la sospensione dei permessi di costruire rilasciati alla Buysell ed il loro annullamento. Il ricorrente ha sostenuto che le concessioni rilasciate alla predetta società sarebbero non conformi a legge ed in contrasto con le norme tecniche di attuazione del PRG del Comune di Vasto; in particolare, l'avv. Anelli ha denunciato che era stata illegittimamente autorizzata la realizzazione di una volumetria di circa 8000 metri cubi, mentre la normativa vigente ne consentiva solo 3000. Inoltre, aggiungendo agli 8000 mc anche le volumetrie di taluni piani (sottotetto, due piani interrati e piano seminterrato) - delle quali, invece, non si era (illegittimamente) tenuto conto - il Comune avrebbe autorizzato opere pari a circa il quadruplo di quelle consentite e pari al doppio di quelle preesistenti. Questa la tesi dell'avv. Anelli. Ovviamente la società Buysell ed il Comune di Vasto, costituitisi in giudizio, hanno contestato il ricorso e sostenuto la legittimità dei permessi di costruire in questione. Alle prime due udienze del 6.03.2008 e 24.04 2008, fissate per la discussione e decisione sulla invocata sospensione dei permessi concessi, le parti hanno chiesto ed ottenuto un rinvio per trovare un accordo. La causa è stata, dunque, aggiornata alla data dell'8 maggio, ma prima di tale nuova udienza, precisamente in data 30 aprile, il ricorrente Anelli ha depositato, presso la cancelleria del TAR, atto di rinuncia al suo ricorso. Si può ragionevolmente dedurre che le parti interessate abbiano trovato un accordo; il procedimento sarà dichiarato estinto e non interverrà alcuna pronuncia del giudice sulla effettiva legittimità dei permessi di costruire rilasciati alla s.p.a. Buysell. Per carità, è pienamente legittimo che le parti private regolino i propri interessi nel modo da loro ritenuto più conveniente. Ma qualche riflessione mi pare opportuna sul comportamento della parte pubblica, ovvero di quella parte deputata a rappresentare e tutelare gli interessi di noi tutti. Già in occasione del diniego dei documenti all'avv. Anelli scrissi che il Comune di Vasto aveva perso una buona occasione per dimostrare che la trasparenza dell'azione amministrativa è non solo un dovere per chi ci governa, ma anche un diritto del cittadino. Come tanti altri nostri lettori mi domandai: se tutto è in regola, perchè si sono negati i documenti all'avv. Anelli? Oggi registro un'altra pagina poco chiara su questa vicenda; se le licenze rilasciate alla Buysell sono legittime, perchè si è scelto un atteggiamento di passiva acquiescenza (consentendo un rinvio, prima, ed una totale elusione, poi, della decisione del giudice), utile solo per la ricerca di un accordo tra chi aveva chiesto l'annullamento di quelle stesse licenze e chi ne era stato, invece, il beneficiario? Perchè si è preferito agevolare l'accordo dei privati, piuttosto che ricercare una decisione del giudice che confermasse la legittimità dell'operato dell'Amministrazione vastese? Una conferma di legittimità davvero auspicabile su una questione che tanto aveva fatto discutere in città! La parte pubblica rappresenta ed amministra gli interessi della collettività, e non può scendere a compromessi sulla difesa della legittimità dei suoi provvedimenti! Se lo fa, mette in discussione la sua credibilità agli occhi del cittadino. Adesso sappiamo che la nostra Amministrazione comunale conosce il ricorso dell'avv. Anelli; se le illegittimità da lui denunciate fossero condivisibili, anche solo in parte, dobbiamo augurarci che chi ci amministra avverta il dovere di agire in autotutela, revocando e modificando gli eventuali atti illegittimi. E sull'adempimento di tale dovere, qualora ne dovessero ricorrere le condizioni, dobbiamo auspicare che vigilino ed incalzino le opposizioni; diversamente dovremmo registrare un' imperdonabile inerzia bipartisan!! Per ora non ci resta che attendere e riflettere sull'assordante ed assoluto silenzio mantenuto da tutti sulla intera vicenda giudiziaria''.