Calvano e Massone nel convegno della Pro Loco evidenziano il ruolo che hanno avuto a Vasto le soppressioni napoleoniche dei conventi

Una storia spesso sconosciuta che ha messo in evidenza luoghi, relazioni e personaggi ancora da scoprire

Rosaria Spagnuolo
26/06/2022
Attualità
Condividi su:

Dopo il primo incontro tenutosi il 21 maggio, il discorso è continuato il 23 giugno nella chiesa di Santa Filomena per divulgare il ricco materiale documentario e approfondire ulteriormente la tematica complessa delle soppressioni napoleonici dei conventi di Vasto grazie alla Pro Loco Città del Vasto. 

Paolo Calvano, “Direttore del Dipartimento di Studi e Ricerche sulla Storia di Vasto della Pro Loco” e Michele Massone, curatore di “Fabbriche francescane in antologia” con questi due incontri hanno dato un grande contributo che permette di conoscere meglio quello che accadde a Vasto nel periodo dell’occupazione francese e dopo l’Unità d’Italia. Una realtà storica difficile e articolata che evidenzia aspetti contradditori di non facile interpretazione, spesso con aspetti sconosciuti. 

Hanno evidenziato come le soppressioni hanno creato un impoverimento della comunità vastese per il depauperamento del suo patrimonio religioso, sociale, economico, artistico, librario e archivistico. Grazie ad un percorso per immagini, alcune inedite, hanno spiegato i luoghi, le persone che vivevano attorno ai conventi.

Vicino quello che è oggi il Teatro Rossetti c’erano i Celestiniani. Con la soppressione molte opere d’arte vengono spostate in altre città, in altri musei. Il convento diventa prima luogo del giudice distrettuale poi carcere. Vicino alla chiesa di Sant’Antonio da Padova il convento prima si è trasformato in Sottoprefettura poi Istituto Tecnico. Il convento dei Domenicani, prima ospedale dell'Annunziata era il Palazzo più importante di Vasto dopo quello dei d'Avalos. Gli Agostiniani nel loro convento, dove c’è attualmente la chiesa di San Giuseppe occupavano un’ampia area che è stata poi venduta a privati. Il convento dei Lucchesi, nell’attuale chiesa della Madonna del Carmine è stato trasformato in Collegio, poi in Curia Vescovile. Il suo giardino ampio è diventato l’edificio del Comune. Anche tutta l’ampia area del giardino del convento dei Cappuccini di Santa Maria degli angeli, nell’attuale chiesa di Sant’Anna è stata negli anni venduta a privati e trasformato nel fitto quartiere. 

Michele Massone ha evidenziato come molte erano le opere d'arte presenti in questi conventi di Vasto, alcune di grande pregio, che dopo la soppressione sono andate nei musei italiani e europei. Molti sono stati i cambiamenti urbanistici della città, come ad esempio la perdita della Porta Castello, lo spostamento della fontana davanti alla Chiesa di San Giuseppe, l’abbattimento di una parte del suo convento che hanno messo in evidenza il chiostro. 

Il presidente della Pro Loco Città del Vasto, Mercurio Saraceni, ha annunciato che nel periodo estivo saranno organizzati 3 visite guidate, con massimo 20/25 persone, per approfondire ancora di più i luoghi e la storia di quelli che erano importanti conventi fino alla fine del 1700. Ha ringraziato Paolo Calvano e Michele Massone per l’interessante studio effettuato, i Vigili del fuoco in congedo e don Gianfranco Travaglini, per la grande disponibilità, attenzione, sensibilità e sostegno mostrati in questi anni, accompagnati da competenza e grande passione nello sforzo di contribuire a fare cultura storica a Vasto. 

 

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: