Da questa mattina è iniziato il pellegrinaggio in direzione della Basilica di San Nicola di Bari per 30 pellegrini di Vasto, San Salvo, Gissi, Pollutri, in un itinerario di fede e tradizione che durerà dal 1 all’8 maggio 2022, guidato dal priore Nicola Peca e da Don Gianfranco Travaglini.
Antichissima è la devozione a San Nicola Vescovo di Mira, Santo Patrono di Bari, fonte di una viva e radicata rete di gruppi di preghiera.
“Dopo due anni di pandemia si riprende il cammino pieno di fede. Ricominciamo una tradizione centenaria”, spiega Don Gianfranco Travaglini, parroco della concattedrale di San Giuseppe.” L’attestazione storica dice che il pellegrinaggio è iniziato nel 522 da Vasto verso San Nicola di Bari. La partecipazione anche quest’anno è numerosa, con una trentina di pellegrini, e questo dimostra che questo linguaggio è ancestrale, ci appartiene. Il pellegrinaggio è l’emblema della vita, un cammino verso la meta, che rappresenta l’eternità. Celebrare il pellegrinaggio significa fare quest’introspezione, riconsiderare il cammino, con le sue pietre miliari: la fede, la speranza e la carità, legati a dei segni importanti: la croce, segno della fede, il bastone che è la speranza e la bisaccia che è la carità. Il primo percorso sarà con il pullman fino al Santuario della Madonna di Stignano, nel comune di San Marco in Lamis e lì inizia proprio la strada antichissima del pellegrino, un percorso lento a circa 3 km all’ora. La prima tappa è il santuario di San Matteo, poi domani mattina alle 4 partiamo verso San Giovanni Rotondo per arrivare la sera a Monte Sant’Angelo, al santuario dell’arcangelo San Michele. Poi piano piano ci sarà tutto il percorso, verso Manfredonia, Barletta, Molfetta, Giovinazzo, Santo Spirito e poi finalmente Bari. Si dorme nei sacchi a pelo, nei locali messi a disposizione dalle parrocchie che ci ospiteranno. Ci sono molte persone anziane nel gruppo, ma sono quelle più forti, sono abituate al sacrificio e sono d’esempio per tutti.”
“E’ questa una straordinaria testimonianza di fede”, commenta il Sindaco, Francesco Menna. “Un cammino antico, che ci vede legati al santo taumaturgo, d’oriente e d’occidente. Un pellegrinaggio che vede Vasto gemellata con Bari, che ci porterà a consacrare la Via Nicolaiana. Questo è uno degli itinerari più belli della tradizione e da Sindaco fin da subito ho promosso questo gemellaggio. Ho dedicato a Vasto anche una via a questo itinerario. Farò di tutto per essere a Bari l’8 di maggio, insieme ad una delegazione di Vasto e del nostro territorio, per festeggiare tutti insieme San Nicola.”
Nicola Crisanti, animatore e decano del pellegrinaggio racconta con emozione: “Ho iniziato il pellegrinaggio quando avevo 10 anni e quest’anno sono 72 anni che vado a San Nicola. Tra i pellegrinaggi più belli ricordo quello del 1950 con la presenza di 150 persone. Tutti coloro che partecipano hanno fatto un voto a San Nicola, per le malattie, per le difficoltà personali e familiari e si affidano al santo con grande devozione. Quest’anno purtroppo per problemi di salute seguo il percorso con la macchina. E’ un bellissimo cammino, si prega, si canta, si sta insieme con una devozione unica in attesa del momento più bello, l’arrivo a Bari per una grande festa.”
Pima della partenza, don Gianfranco, ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa del Carmine, dove anticamente sorgeva la chiesa dedicata a San Nicola degli Schiavoni. Accanto alla statua di San Nicola i pellegrini hanno appoggiato i bastoni, ognuno ornato in modo originale, con rami, foglie, fiori, indossano la bisaccia e il fazzoletto al collo. Durante la celebrazione eucaristica hanno ricevuto le "Credenziale di San Nicola", quasi una carta d'identità del pellegrino, dove verranno registrate tutte le tappe toccate durante "la via Nicolaiana”.
«Ciascuno di noi è pellegrino, soprattutto interiormente.”, ha detto Papa Benedetto XVI. “L'uomo è sempre in cammino, è alla ricerca della verità. Qualche volta è necessario uscire dalla quotidianità, dal mondo dell'utile, uscire solo per essere realmente in cammino verso la trascendenza per trascendere sé stesso e così trovare un tempo di ripensamento interiore, di identificazione di se stesso, di vedere l'Altro: Dio. Andare in pellegrinaggio non è semplicemente visitare un luogo qualsiasi per ammirare i suoi tesori di natura, arte o storia. Andare in pellegrinaggio significa, piuttosto, uscire da noi stessi per andare incontro a Dio là dove Egli si è manifestato, là dove la grazia divina si è mostrata con particolare splendore e ha prodotto abbondanti frutti di conversione e santità tra i credenti».
Auguriamo ai pellegrini un buon pellegrinaggio di fede e devozione e affidiamo a loro le nostre preghiere.