MAXI EVASIONE FISCALE: SOCIETA' VASTESE SOTTO LA LENTE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE PER IL SETTORE ORAFO

a cura della redazione
23/04/2008
Attualità
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Un'operazione di contrasto all'evasione fiscale dell'Ufficio dell'Agenzia dell'Entrate di Vasto ha portato alla notifica di un avviso di accertamento nei confronti di una società operante in diversi settori, tra cui quello orafo, di circa 600 mila euro di maggiori imposte, tra Ires, Irap, Iva, sanzioni e interessi. I funzionari dell'Ufficio di Vasto, in seguito all'analisi degli indici di bilancio dell'esercizio 2004, hanno rinvenuto diversi elementi indiziari, tra cui la bassa redditività, gli elevati debiti verso fornitori e il forte indebitamento verso i soci. Nel corso della verifica generale è stata effettuata una prima ricognizione della fase del processo di produzione dei preziosi, consistente: nella raccolta e nell'acquisto, prevalentemente da soggetti privati, di oro da destinare al ''banco di fusione'' per la riduzione dell'oro vecchio in ''barre''; nella successiva cessione ad imprese specializzate nella lavorazione di monili d'oro; nel riacquisto, infine, di questi ultimi, da parte della stessa società, per commercializzarli nei propri punti vendita. I funzionari del fisco hanno poi analizzato la documentazione contabile, che ha evidenziato significativi scostamenti tra il quantitativo di oro acquistato dai privati e quello ceduto al ''banco di fusione'' per la riduzione in ''barre''. Sono emersi così elementi incontrovertibili sull'esistenza di grossi quantitativi di oro ritirato da privati venditori ''in nero'', senza cioè la registrazione nell'apposito registro di carico/scarico e senza emettere alcuna ricevuta.

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