FURTI DI AUTO E NELLE ABITAZIONI: SGOMINATA BANDA DI LADRI ALBANESI CHE AGIVA ANCHE NEL VASTESE

a cura della redazione
22/04/2008
Attualità
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Sono ritenuti responsabili di 42 furti messi a segno tra le province di Pescara, Chieti, L'Aquila e Ascoli Piceno. Per questo otto albanesi, componenti di un'associazione a delinquere, sono stati arrestati dai Carabinieri della compagnia di Popoli nell'ambito dell'operazione chiamata ''Ninja''. I furti addebitati a questo gruppo hanno riguardato autovetture di grossa cilindrata e appartamenti. La banda di ladri metteva a segno delle vere e proprie ''razzie'', ogni volta che entrava in azione, tant'è che in una sola notte il gruppetto effettuava da tre a otto furti, portando via bottini piuttosto consistenti e percorrendo fino a 800 chilometri. I Carabinieri ritengono che il bottino complessivo dei 42 furti, effettuati tra l'11 dicembre 2007 e il 17 marzo scorso, sia di un milione e 150mila euro, di cui solo 340mila euro recuperati, insieme a nove autovetture. Gli stranieri avevano la base operativa a Caivano e Afragola, nel Napoletano: da qui si spostavano per raggiungere i piccoli centri da depredare, in Abruzzo e fuori, colpendo più abitazioni in poche ore. I Comuni raggiunti da questa banda sono Atessa, Villamagna, Miglianico, Ripa Teatina, Fossacesia, Vasto, Torrevecchia Teatina, Lanciano, Ari, tutti in provincia di Chieti, e poi Montalto Marche (Ascoli Piceno), San Valentino, Pescosansonesco, Bolognano, Manoppello, Montesilvano, Spoltore, tutti in provincia di Pescara, e poi ancora L'Aquila e Chieti città. Le modalità operative erano sempre le stesse, come hanno evidenziato in conferenza stampa il comandante provinciale dell'Arma pescarese, Giovanni Esposito Alaia, il comandante dei Carabinieri di Popoli, Cosimo La Musta, e il magistrato che ha seguito il caso, Paolo Pompa, della Procura di Pescara. Nottetempo i ladri praticavano un foro agli infissi delle case da derubare, entravano nelle ville vestiti con abiti scuri e mentre i proprietari dormivano portavano via denaro, gioielli e autovetture. Molte le auto di grossa cilindrata sparite, Mercedes, Bmw, Wolkswagen, Audi, oltre a grosse somme contanti (perfino 60mila euro in un sol colpo). Le indagini hanno preso il via nel dicembre 2007, dopo il furto in una nota cantina di Bolognano (Zaccagnini), in provincia di Pescara, e non è stato semplice risalire ai ladri, che cambiavano in continuazione telefoni cellulari e schede. Sono state utili, per identificare la banda, le riprese video effettuate in una delle abitazioni svaligiate e le indicazioni dei Telepass delle auto rubate, che venivano portate in Campania e riciclate in collaborazione con la malavita locale o smontate e rivendute a pezzi. Alcune sono finite in Albania e Grecia. ''Verosimilmente - ha detto il pm Pompa - i colpi sono stati molti di più di quelli contestati e le persone che compongono questa organizzazione sarebbero di piu' di quelle arrestate. Per loro - ha aggiunto - si trattava di un vero e proprio lavoro i cui proventi finivano in Albania''. Alaia ha sottolineato il ''forte allarme sociale'' generato da tutti questi furti, che ha portato i cittadini di piccoli comuni perfino ad effettuare delle ronde.

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