In tema di finanze comunali nuovo affondo all'indirizzo dell'amministrazione Menna da parte dei consiglieri di centrodestra.
"Cme avevamo annunciato in campagna elettorale - scrivono in una nota Francesco Prospero e Vincenzo Suriani (Fratelli d'Italia), Guido Giangiacomo (Vasto al Futuro), Antonio Monteodorisio (Forza Italia) e Sabrina Bocchino (Lega) -, è arrivato il momento in cui l’amministrazione Menna dovrà rendere conto della disastrata situazione finanziaria del Comune di Vasto.
Mentre a Palazzo di Città si continua a sprecare, a far finta di nulla e ad assumere con bandi di concorso ad accesso limitato (in cui è obbligatorio avere lo Spid, anche se la norma nazionale dice ben altro), nel Consiglio comunale del 28 febbraio arriverà la delibera col piano di riequilibrio dei conti, piano preteso dalla Corte dei Conti con delibera 333/2021, dopo l’aumento del disavanzo milionario del Comune di Vasto.
Ma cosa prevede il piano di riequilibrio, già votato in Giunta il 10 febbraio e che verrà sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale della settimana prossima? Quello che avevamo annunciato noi, mesi fa, mentre Francesco Menna garantiva la solidità delle casse comunali: il Comune andrà in emergenza finanziaria per un periodo compreso tra 4 e 20 anni, in cui tutte le imposte locali dovranno essere portate al massimo, dovranno essere contratti mutui – che poi dovranno risarcire i vastes i- per pagare i debiti fatti dal centrosinistra, e dovranno essere aumentate le tariffe di tutti i servizi a domanda individuale, dalle mense agli scuolabus, passando per i servizi cimiteriali. Tasse, aliquote al massimo, mutui supplementari da pagare.
Ce ne sarebbe abbastanza per licenziare su due piedi l’assessore al bilancio e alle finanze per manifesta incapacità, se non fosse che questo assessore non è mai stato nominato, ma è lo stesso sindaco che, evidentemente poco competente in materia tributaria, si trova adesso a dover attuare questo piano di riequilibrio lacrime e sangue. Mentre il Titanic continua a inclinarsi, i vastesi si troveranno a pagare tasse più alte e servizi più cari per i prossimi 4-20 anni. Nel frattempo a Palazzo di Città Il sindaco si vede poco ed è sempre in provincia, gli assessori provano a governare, i dirigenti continuano ad assumere con concorsi “ad accesso ristretto” e l’orchestra suona un valzer allegro, sulla nave che affonda".