Organizzazione criminale smantellata, Carabinieri e Guardia di Finanza in azione

L'operazione, condotta all'alba, ha determinato l'esecuzione di 20 arresti (18 in carcere e 2 ai domiciliari)

redazione
24/01/2022
Attualità
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In una nota trasmessa agli organi di informazione sono i responsabili territoriali delle forze dell'ordine, operanti da stamane all'alba, ad illustrare i particolari dell'operazione condotta nelle ultime ore.

"Dalle prime luci dell’alba di questa mattina, oltre 150 tra Carabinieri e Finanzieri in forza ai rispettivi Comandi Provinciali di Chieti, supportati da militari dei reparti speciali, unità cinofile antidroga, anti esplosivo e per la ricerca di valute, con l’ausilio di elicotteri multifunzione stanno dando esecuzione a 20 Ordinanze di Custodia Cautelare (18 in carcere e 2 ai domiciliari) nei confronti degli appartenenti ad una organizzazione criminale composta prevalentemente da soggetti di etnia albanese dedita al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti e ad attività estorsive condotte anche mediante l’utilizzo di forme di violente e con l’ausilio delle armi, operante dell’area del Vastese. Sono sempre in corso le perquisizioni locali presso le abitazioni e gli altri luoghi delle persone coivolte.

Le misure restrittive sono state emesse dal Gip del Tribunale de L’Aquila, il Dott. Marco Billi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nella persona del procuratore Capo, dott. Michele Renzo e del sostituto procuratore, il Dott. Stefano Gallo.

Le indagini, avviate nel 2019, costituiscono il prosieguo dell’operazione “Evelin” coordinata anch’essa dalla DDA de L’Aquila che nel 2018 aveva portato all’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di diverse persone correlati alla criminalità albanese accusati di traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi, operanti prevalentemente tra Vasto e San Salvo.

La complessa ed articolata attività dell’indagine di oggi ha consentito di individuare, monitorare e contrastare una diversa associazione criminale, sempre di estrazione albanese, che originariamente risultava in contrapposizione con quella smantellata con l’operazione Evelin e che, in un secondo tempo, ne aveva preso il posto monopolizzando in forma esclusiva e sistematica il traffico e lo spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e eroina anche attraverso la disponibilità e l’utilizzo delle armi.

I canali privilegiati di approvigionamento della sostanza stupefacente sono risultati essere in Calabria attraverso accertati rapporti con esponenti delle “ndrine” nell’area di Vibo Valentia, nonché in Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo. Lo stupefacente veniva poi redistribuito a livello locale da diverse persone di nazionalità albanese ed italiana.

L’attività investigativa ha consentito di individuare e riscontrare da un lato le posizioni dei singoli indagati rispetto alla orgnizzazione in esame e dall’altro di acquisire importanti elementi relativi alla gestione di molte attività commerciali formalmente lecite, ma di fatto finanziate da rilevanti introiti economici derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti. Trattasi prevalentemente di bar, negozi di ortofrutta, concessionarie di automobili, video lottery, sale slot e servizi scommese, tutti luoghi idonei e strumentali a consentire anche il riciclaggio del denaro proveniente dal traffico di stupefacenti.

Non meno importante è il ruolo svolto dall’associazione criminale nel controllo e nella gestione dei servizi di sicurezza dei locali notturni presenti lungo la costa meridionale abruzzese e dell’Alto Molise, attraverso vere e proprie estorsioni sistematiche attuate nei confronti dei proprietari con l’uso anche di armi e materiali esplodenti.

Imponente il materiale investigativo raccolto dagli inquirenti attraverso una capillare e ramificata attività di captazione di conversazioni telefoniche, supportata da servizi di osservazione, controllo e pedinamento degli indagati, osservazioni video ed analisi del traffico telefonico storico, che ha portato all’individuazione dei canali di approvvigionamento degli stupefacenti, nonché della rete di smercio degli stessi, alla ricostruzione, altresì,dell’organigramma del sodalizio, anche in riferimento alle basi logistiche, alla ripartizione dei compiti, ai ruoli di ciascun associato, alle modalità di custodia e cessione dello stupefacente.

L’attività d’indagine ha permesso di evidenziare, inoltre, parallelamente ad una evoluzione criminale della struttura associativa, ad una serie di manifestazioni inquietanti predisposte all’intimidazione, attraverso l’esecuzione di attentati incendiari e danneggiamenti posti in essere tra le fazioni che si contendono l’egemonia per la gestione del servizio di “security” all’interno dei locali della costa abruzzese e molisana, con continui e plateali comportamenti violenti perpetrati dalla componente albanese tesi ad imporre l’egemonia territoriale.

Lo scenario investigativo si è dipanato partendo da una attenta valutazione circa le frequentazioni e le dinamiche che si sono sviluppate presso un bar alla periferia di San Salvo che costituiva la principale base operativa e cabina di regia del sodalizio criminale. Per tali ragioni, tra le misure odierne emesse dall’A.G. procedente è stato disposto anche il sequestro preventivo del predetto esercizio.

Si apre ora, dinanzi alle Autorità giudicanti, la fase più propriamente processuale, nel corso della quale la significatività degli indizi raccolti nel corso delle indagini dovrà essere confermata o smentita".

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