Durante l’emergenza si sono presi cura delle persone fragili, dei malati, degli anziani, delle persone sole, dei nostri nonni, etc. lo hanno fatto mettendo a rischio anche la loro vita e oggi sono vittime tra le vittime di un sistema che va rivisitato con urgenza. Hanno fatto orari borderline, turni stressanti, ferie sospese e adesso in piena IV° ondata sono tornati invisibili ai radar televisivi, ai social e alla politica regionale e nazionale.
Loro, gli infermieri, gli oss, gli ausiliari socio sanitari, i fisioterapisti, gli educatori, le logopediste, gli assistentisociali, etc. delle strutture socio sanitarie-Rsa, nel nostro paese, in massa stanno finendo in cassa integrazione. E non accade solo in Abruzzo ma anche in molte altre strutture socio sanitarie Rsa, d’Italia, dalla Lombardia al Lazio, alla Campania, alla Calabria, etc.
La comunicazione di partenza che gli imprenditori fanno ai sindacati è sempre la stessa: “Causa emergenza pandemica vi è stata una contrazione delle prestazioni socio sanitarie Rsa". Tradotta, vuol dire che le amministrazioni devono fronteggiare i minori introiti sul “Budget”, parola semplice e brutale che vuol dire in pratica tagliare sul personale, tagliare il costo del lavoro di infermieri, oss, ausiliari, fisioterapisti etc. che in media guadagnano 1.200 euro al mese. A nulla pare siano servite le entrate dei ristori previsti dal Governo centrale e dalle Regioni. Molte strutture socio sanitarie convenzionate e accreditate con il sistema sanitario regionale vanno per la loro strada, avviano la cassa integrazione per lo stesso personale sanitario a cui tutti hanno chiesto e stanno chiedendo in questi due anni di Covid 19, di tirarci fuori dall’emergenza.
Da qui partono le ragioni del nostro dissenso sulla scelta di avviare la Cassa Integrazione che porta spesso a chiudere reparti e servizi. Scelte che preoccupano soprattutto i lavoratori e provocano grandi difficoltà in tante famiglie che sono costrette, loro malgrado, a ricoverare i propri cari che necessitano di cure riabilitative, fuori regione. Scelte a dir poco discutibili, come quella di avviare la cassa integrazione in questa fase di quarta ondata pandemica. E “Gli Angeli, gli Eroi” passano velocemente, da idoli osannati sui social, in televisione e sui balconi, all'oblio.
Speriamo che la politica nazionale intervenga con urgenza perché la FIS non potrà reggere in eterno!
Il Coordinatore Regionale Fp Cgil Sanità Privata Convenzionata Abruzzo-Molise Daniele Leone