Il valore dei prodotti del bosco e del sottobosco 'sotto la lente' della Delegazione vastese dell'Accademia Italiana della Cucina

Christian Lalla - Addetto Stampa AIC Vasto
28/10/2021
Gusto
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"ll bosco e il sottobosco. Castagne, funghi, tartufi, frutti di bosco nella cucina della tradizione regionale" sono stati i protagonisti dell’annuale Cena Ecumenica della delegazione vastese dell’Accademia Italiana della Cucina, celebrata lo scorso 21 ottobre 2021, presso il ristorante “Le Terre di Maja” di Vasto.

Alla presenza di numerosi accademici locali, il neodelegato, Filippo Pietrocola, e il simposiarca della serata, Francesco Scarano, hanno illustrato il valore della ricerca di prodotti antichi del sottobosco, come mirto, corbezzolo, ghiande e castagne, attualmente poco utilizzati nel campo alimentare ma caratteristici e presenti nella cucina più arcaica locale.

Valorizzare, scoprire e riscoprire, prodotti antichi che venivano utilizzati nel territorio vastese per uso alimentare è uno degli obiettivi che la nostra delegazione sta portando avanti, tutto ciò a tutela della storia, delle tradizioni e della cultura locale”. Così Filippo Pietrocola ha commentato la Cena Ecumenica che tutte le delegazioni del mondo hanno celebrato nello stesso giorno per esaltare il tema accademico dell’anno del bosco e del sottobosco.

Il menù della serata è stato così composto da prodotti agroalimentari tradizionali presenti nel territorio vastese come il germoglio di pungitopo sott’olio, la polenta taragna con funghi misti, la patata rossa con verza e ventresca di maiale, le pappardelle di farro con funghi e broccolo di montagna, il maialino nero al vino e bacche di ginepro, il tortino di farina di ghiande, le patate schiacciate e il castagnaccio.

Il Prof. Luigi Murolo, infine, è intervenuto sottolineando le differenze tra bosco e sottobosco marino e montano, in una unione ideale tra costa e montagna, oltre a confermare che la combinazione farina di ghiande per alimentazione umana e suino nero costituivano un aspetto importante della tradizione agroalimentare locale “essendo ghiande e fave sostitutive della farina di grano” e concludendo che “agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso, una coppia oggi scomparsa di vecchi amici della località vastese di Fonte Joanna, Michele Santoro e Maria Antonietta Spadaccino, mi ha riferito che gli abitanti del luogo utilizzavano ancora il decotto di ghiande e limone per la cura di raffreddore e mal di gola”.

Per maggiori informazioni sulle attività della Delegazione Vastese dell’Accademia Italiana della Cucina è possibile seguire la sua pagina Facebook a questo link https://www.facebook.com/aicdelegazionevasto

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