Aprile 1999, Chieti, Piazza San Giustino, Giornata Mondiale della Gioventù diocesana.
Il chirurgo di guerra GINO STRADA parla di Emergency a migliaia di ragazzi e giovani. Io sono il “presentatore” e dietro le quinte ho il privilegio di un primo scambio di battute: “chiedimi quello che vuoi, io sono ateo ma comunque inquieto e in ascolto”. Faccio una gaffe e pronuncio Emergency calcando sulla prima “E”.
Mi correggo ma lui mi dice di stare tranquillo che “sbagliano ancora associati e direttori di TV e giornali”. Poi, con grande simpatia, mi chiede come mi chiamo e associa il mio nome a Maria: “devi dire Domenico e Maria e quel eMaria è tutto attaccato, allo stesso modo devi pronunciare Emergency. Prova, emergency, eMaria, tutto attaccato”. Ci siamo fatti una bella risata e poi via, sul palco.
Grande, grandissimo, vero, verissimo, senza sovrastrutture e scorciatoie. Un Uomo Vero. A fine serata ci ritiriamo in un pub di Piazza Trinità, siamo affamati e in grande sintonia. Un panino, un bicchiere di rosso, un grappino e tante, tante parole da scolpire nel cuore. Rimango incantato ad ascoltare mentre al tavolo vanno e vengono tanti ragazzi che hanno deciso di diventare chirurghi, che gli chiedono come fare per andare negli ospedali EM, lui ha un'attenzione e un consiglio per tutti. Mi fa vedere l'orologio che gli ha regalato Gino Paoli, dietro c'è la dedica “da Gino a Gino”. Si entusiasma per l'Inter e quando scopre la mia fede juventina mi dice che “è raro, ma succede pure di trovare juventini simpatici”. Parliamo di tutto: fede, politica, società, pace. Io non so chi è e cosa diventerà quest'uomo ma respiro a pelle che è un pazzo e che davvero può contribuire a cambiare il mondo. E che solo i pazzi concreti hanno certe missioni così decisive. Già da quella sera mi ripete il suo mantra: “io non sono pacifista, sono contro la guerra!”.
E' notte fonda, ci abbracciamo e salutiamo come vecchi amici.
Anche adesso è notte fonda ed io vorrei tanto riabbracciare GINO STRADA e dirgli e gridargli GRAZIEDICUORE, TIVOGLIAMOBENE.
Tutto attaccato.