Tra quello che ha dichiarato Giuseppe Di Marco, il Presidente regionale di Legambiente, sulla stampa e quello che dichiarava il 14.7.19, sui mancati prelievi sulla costa vastese da parte di Goletta Verde (come allora, stranamente, un solo prelievo al Sinello in Casalbordino...), pare esserci una palese contraddizione.
Allora disse che, per i prelievi, prediligevano le "nuove segnalazioni" alle "storiche", ora il contrario, anche se non risultano di chiara interpretazione le dichiarazioni. A parte questa evidente contraddizione, visto che le interviste a due anni di distanza sono identiche non si riesce proprio a capire il perché Vasto e San Salvo vengono saltate a piè pari dai prelievi di Goletta Verde!
E la giustificazione per questa anomalia rivela impietosamente che Goletta Verde è ormai ambientalmente velleitaria: otto campionamenti in tutto Abruzzo è come non fare niente!
Goletta Verde, conosciuta personalmente, dal suo primo anno di navigazione, era altra cosa rispetto all’attuale.
Tornando ai prelievi "storici", oggi pare privilegiati dalle dichiarazioni di Di Marco, osservo che più "storici" della foce del Lebba e di Fosso Marino c'è ben poco dalle parti del vastese! Per non parlare della foce di Buonanotte, confine nord del Biotopo Costiero di Salvo, gestito proprio da Legambiente.
Senza mai dimenticare che a Vasto circa 9 chilometri di costa su 20 sono tutelati da aree protette e ciò dovrebbe comportare una attenzione particolare, segnalazioni di cittadini o meno, per questa costa, unica in Abruzzo e non solo. Le iniziative di Legambiente paiono ormai pubblicità a uso interno della associazione: come declinare, purtroppo, dal ruolo storico di Legambiente. Alquanto singolare il richiamo che si legge a coloro che dovrebbero segnalare le criticità a Goletta Verde piuttosto che fare presunte polemiche sui social: come se tutti dovessero sapere cosa è Goletta Verde e come se, in mancanza di segnalazioni, Legambiente non potesse attivarsi autonomamente, visto che le notizie relative a problemi di inquinamento a mare in zona non mancano certo!
Per andare al Fratino, dati di eventuali inquinanti, che potevano essere rilevati dai prelievi di Goletta Verde, chissà se sarebbero stati utili per capire l'interferenza di questi eventuali inquinanti (oltre alle arature meccaniche dell'arenile) sull' ipotizzato calo trofico sulla battigia, zona di alimentazione non solo del Fratino. Questo calo trofico, se trovasse riscontro, potrebbe essere una concausa della rarefazione quasi totale di questo prezioso indicatore biologico sulla costa vastese e sansalvese; oltre che possibile concausa degli spostamenti ad alto rischio che i nuovi nati fanno dopo due-tre giorni dalla nascita. Come per l'ultimo nato e inanellato a San Salvo nell'area Fratino in loco di Comune Gfv e SOA. Pullo, unico sopravvissuto dei tre nati, che, a un mese dalla nascita, si è poi involato a Montenero Marina, dopo uno spostamento incredibile, superando persino il canale del porticciolo di San Salvo: caso pare unico in Italia. Discorso complesso, ma in natura niente è da dare per scontato e, osando, quello che pare fantasioso oggi si rivela spesso realtà, per capire molto altro rispetto al solo ambito ornitologico.