Incontriamo Alessandra Notaro e Alessandra Cappa sulla terrazza dell'Hotel Venezia alla Marina. Sono loro le due 'punte' de La Buona Stagione, l'aggregazione civica in campo alle prossime elezioni comunali d'autunno.
Notaro e Cappa, “Alessandra al quadrato”, per rifarci allo slogan con il quale stanno caratterizzando la loro campagna elettorale in pieno corso, candidata a sindaco la prima, designata vice sindaco la seconda in caso di affermazione alle urne, rispondono ad alcune sollecitazioni.
Dieci giorni fa l'annuncio: “Alessandra al quadrato” per battere Francesco Menna. In questo lasso di tempo cosa avete percepito tra la gente?
Notaro: “Ho colto tantissimo entusiasmo, ho colto un'approvazione da un numero spropositato di cittadini che a loro volta hanno colto, invece, la bontà di questa proposta. Hanno colto il coraggio, la passione per questo territorio, le motivazioni più profonde che ci hanno portato a fare questo percorso. Un binomio per il bene di Vasto, trasparente ed autentico”.
Cappa: “Sono sorpresa, positivamente, di aver colto dagli altri e negli altri, l'entusiasmo per questo progetto, la vicinanza a questo progetto. Ed il fatto di aver capito che due donne che si conoscono, che si conoscevano, che si sono sempre stimate, hanno unito le loro forze per questa città. Hanno colto il senso vero di questa unione delle due Alessandre per la città, per Vasto”.
Perché questo percorso comune?
Notaro: “Di Alessandra ho subito apprezzato nell'iniziare questo percorso il grande senso di responsabilità. Ha deciso di abbandonare i riti dei partiti, le lungaggini, che sono diventate incomprensibili per i cittadini, comprendendo che una città ha bisogno di impegno, di persone che a livello programmatico si impegnino nel fare. Ha colto la mia visione, il mio desiderio di avere competenze e lei è una di queste competenze, la più evidente per la sua esperienza maturata soprattutto negli ultimi cinque anni. Tutto questo ha fatto sì che si mettesse da parte un'appartenenza legittima, delle aspirazioni all'interno dei partiti legittime ed io che rivendico il mio essere civica e dico che non esiste un marciapiedi di destra o di sinistra, non esiste un vaso di fiori di destra o di sinistra, dico che la città deve essere bella, buona, accogliente e attrattiva”.
Cappa: “Innanzitutto ringrazio Alessandra perché coglie, e questo mi emoziona profondamente, ogni occasione utile per riconoscere il coraggio, la passione che ho messo nel fare questa scelta. La ringrazio, perché anche in questo ho trovato l'Alessandra che conoscevo, una persona corretta, di sentimenti e di forze, una persona appassionata come me. Ci sono bastati cinque secondi di incrocio degli sguardi per capire davvero che al di là delle aspirazioni, legittime certo, personali davanti a noi c'è Vasto ed eccoci qui”.
L'urgenza vera o le urgenze per Vasto?
Notaro: “In questo momento davvero ce ne sono tante e mi risulta difficile anche solo dirne una e una sola. Vasto ha bisogno di tante cose, è totalmente abbandonata ed anche isolata. Ha bisogno di riacquistare un ruolo, il ruolo che gli spetta e merita nel territorio. Ha bisogno di essere accudita, curata, ha necessità di creare uno sviluppo, per i nostri giovani, ma anche una cura particolare per i nostri anziani, per le nostre fragilità. Una cura che deve essere a 360 gradi”
Cappa: “E' sotto gli occhi di tutti il fatto che Vasto galleggi, ormai, da tanti, troppi anni. Non c'è una prospettiva, non c'è un progetto organico, ma nemmeno per l'ordinario, dalle pulizia delle erbacce al rifacimento di una buca in strada. Si tratterà - se mai dovesse essere, se questo progetto, se questo sogno dovesse andare a buon fine - di sedersi a tavolino e pianificare due discorsi paralleli: l'ordinario per iniziare a lavorare subito, con le risorse che ci sono, con una macchina organizzativa che c'è ma che va reimpostata e poi tracciare un altro percorso, che non voglio definire straordinario perché non dovrebbe esserlo, che è quello di pensare in grande. Ecco, vedo che Vasto si è disabituata a pensare in grande. Questa città è rimasta indietro. Ci sono realtà che non sono belle come le nostra, che non hanno le potenzialità della nostra, ma che hanno saputo pensare in grande. Abbiamo il sogno di pensare Vasto in grande”.
Dietro le due Alessandre cosa c'è?
Notaro: “C'è chiaramente il lavoro che stiamo portando avanti per la composizione delle liste che vede la partecipazione di grandi competenze. In questo momento siamo alla ricerca delle competenze che servono a questa città. Basta con il discorso giovani, non giovani... Vogliamo persone che abbiano la capacità tecnica di suggerire, di progettare e di portare avanti. Abbiamo capito il vulnus, abbiamo visto che fine ha fatto la Giunta dei giovani. Vogliamo specificamente competenze. Dietro di noi ci sono amici, anche di vecchia data, che hanno delle idee grandi, che con noi condividono un percorso e che ci stanno accompagnando, come diceva Alessandra, a pensare Vasto in grande”.
Cappa: “E' ovvio che dietro di noi ci sono tanti amici, io stessa ho dato vita, e a breve verrà anche presentata, una nuova formazione, dal significativo nome Pro Vasto che vuole essere anche uno sprone alla città, vuole significare qualcosa che sia davvero per Vasto. Ci sono persone di esperienza, con competenze, ma io voglio sottolineare che dietro di noi c'è soprattutto una grande passione, c'è un grande entusiasmo, una grande voglia di fare e ancor più una grande voglia di cambiare. Ed è un clima, un contesto, molto bello. Vogliamo unire per Vasto”.
Il centrodestra, ad oggi, ancora indugia nell'esprimere una posizione chiara. C'è spazio per un ulteriore allargamento della vostra aggregazione?
Notaro: “Nella conferenza stampa abbiamo fatto il nostro invito. E' il centrodestra che dovrà decidere cosa fare di se stesso. Non è né Alessandra Notaro, né penso Alessandra Cappa che potrà farlo. Dovranno decidere di che vita vogliono vivere, se non di che morte vogliono morire...
Cappa: “Se fossi interessata a quella vecchia liturgia, a quei vecchi rituali dell'aspettiamo, concordiamo, stabiliamo... ora non sarei qui. Io e Alessandra adesso dobbiamo occuparci di quel che serve alla città, di riunire persone, di mettere in piedi idee, progetti e trovare soluzioni per la città”.