Per i paesi dell'Alto e Medio Vastese è giunto il tempo di chiedere con forza la giusta considerazione, in modo da poter favorire tutte quelle iniziative che valorizzino e diano la giusta importanza alle aree interne. Nessuno vuole che essi siano il risultato di uno sviluppo, deciso da fuori e imposto sulla base di altrui bisogni. Le aree interne dell'Alto e Medio Vastese devono essere messe nelle condizioni di utilizzare tutti gli strumenti per poter crescere valorizzarsi e poter costruire essi stessi e a loro misura il proprio ambito di vita e di lavoro. Questo deve essere il segnale che bisogna lanciare all'esterno,''i piccoli comuni dell' interno Vastese '' devono essere considerati, in tutte le loro differenze, e che la montagna è un patrimonio ambientale, culturale, economico di tutti. Le aree interne non sono semplicemente come alcuni credono, uno spazio di svago da conservare in favore delle persone, che vi si rinfrancano nei giorni d'estate passeggiando nei boschi, o nei giorni invernali, respirando l'aria pura. La montagna è patrimonio culturale, culla di quelle tradizioni che si perdono sempre più nella nostra società frenetica e consumistica, è qualità della vita, è patrimonio ambientale, ricchezza di prodotti tipici, delle fonti energetiche alternative eccetera. Ma tutto questo necessità di un'attenta ed equilibrata gestione del territorio. I problemi dei piccoli paesi non sono più rinviabili, oggi stanno emergendo con una forza tale da costringere tutti ad una attenta e pacata riflessione. Se guardiamo gli ultimi dati relativi alla popolazione residente, ci accorgiamo che in un futuro non troppo lontano la vita nei paesini dell'entroterra lentamente subirà un calo di vitalità e dinamicità. Bisogna con forza e coraggio intervenire subito per arrestare questa lenta e inesorabile perdita di risorse umane, investendo e correggendo le disuguaglianze esistenti in materia dei servizi pubblici, sanità, scuola, nuove tecnologie, eccetera. Bisogna convincersi che è giunto il momento di cooperare per assicurare alle aree interne risorse e finanziamenti, agevolazioni fiscali, e strumenti adeguati per una nuova fase di sviluppo. Queste aree hanno bisogno di una nuova cultura del fare che metta in campo nuove strategie, e nuovi strumenti adeguati all'ottenimento degli obiettivi. Solo percorrendo questa strada si può determinare un progetto di ristrutturazione delle aree interne. Le amministrazioni devono iniziare a cooperare, comunicare far circolare l'informazione, devono interloquire, e alla fine sottoscrivere un patto che dia risposte certe ai bisogni della gente. L'oggetto del confronto deve riguardare soprattutto l'analisi delle dinamiche culturali e dei bisogni sociali legati alla condizione di un popolazione prevalentemente anziana, allo spopolamento, etc. Bisogna affrontare il problema dell'ambiente, del turismo, delle nuove tecnologie, dei percorsi naturalistici, degli spazi verdi, di come recuperare il rapporto con i fiumi, e come coinvolgere i cittadini nei nuovi progetti di ricerca delle fonti energetiche alternative, di come recuperare i centri storici, eccetera. Inoltre si potrebbe pensare di istituire in queste aree una rete di musei e biblioteche che veicoli la cultura, le tradizioni e la storia di questi luoghi. A mio avviso sarebbe opportuno progettare un nuovo piano urbano, recuperare i centri storici da anni ormai disabitati, restituendoli a nuova vita. Far rinascere quegli antichi palazzi che nel tempo hanno segnato la storia delle comunità, trasformandoli in biblioteche, musei, centri polivalenti, eccetera. Qualcuno potrà obiettare che la causa della crisi delle aree interne sia tutta nella mancanza di finanziamenti. E' tutto vero ma, permettetemi di avanzare anche il sospetto che alcune volte è stata insufficiente la cooperazione fra i paesi delle aree interessate. Ecco perché mi auguro che possa nascere un ''confronto'' permanente fra le amministrazioni dei paesini dell'Alto e Medio Vastese, in modo da trattare tutte queste tematiche legate al territorio. Questo mio contributo vuole essere da stimolo a tutte le persone che hanno piena consapevolezza, della potenzialità di crescita di questi luoghi, e puntando sulle ricchezze, territoriali, sulla cultura, la storia, le tradizioni, eccetera. Per questo rivolgo a tutti gli amministratori l'invito a collaborare nella speranza di far crescere queste aree interne.