Sono quattro le regioni che da lunedì 7 giugno, con la firma del decreto del Ministro Speranza passano in zona bianca: Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, aggiungendosi a Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia già in zona bianca, mentre il resto dell'Italia rimane in giallo.
La probabilità di recrudescenza - dice il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - "è bassa ma è giusto continuare a mantenere una certa prudenza. Primo perché abbiamo visto quello che sta succedendo nel Regno Unito dove la variante indiana sembra avere una trasmissibilità maggiore rispetto a quella inglese. E poi perché se cambiassimo" atteggiamento si "creerebbero le condizioni" per far ripartire il contagio.
“È un risultato importante” dice il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che riconosce l’impegno che la Regione ha messo in campo per combattere la pandemia. Si può dire che il peggio è passato, anche se bisogna continuare a usare tutte le precauzioni del caso. Però si riapre, si riparte in anticipo rispetto al programma nazionale e a tante altre regioni che manifestano ancora un’incidenza peggiore di quella dell’Abruzzo, che è tra le primissime regioni in Italia per numero di vaccinati rispetto alla popolazione residente e per l’utilizzo dei vaccini che ci vengono forniti”.
“Abbiamo iniziato a vaccinare anche i dodicenni – aggiunge Marsilio – in particolare a Pennapiedimonte, insieme alla vaccinazione massiva dei piccoli centri. Sono segnali positivi e confortanti, che confermano la capacità della Regione ad accelerare il passo per arrivare il più rapidamente possibile all’immunità di gregge. L’appello a tutti i cittadini, che hanno dimostrato grande capacità di resilienza, è a non abbassare la guardia, ma anche a nutrire quel giusto ottimismo necessario a rilanciare l’economia e a ritrovare quella normalità che manca da troppo tempo”, ha concluso il presidente.
Quali sono i vantaggi di essere in zona bianca?
Il coprifuoco viene abolito immediatamente. Ci si può spostare senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, oppure se si è in possesso di una “certificazione verde COVID-19” valida.
Si può anche entrare nelle zone gialle, senza doverne giustificare il motivo, ma rispettando le restrizioni di orario e quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate.
È consentito andare a far visita a parenti o amici, restando all’interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano.
Si può sempre fare rientro alla propria seconda casa, se situata in zona bianca o gialla.
È possibile usare l'automobile con persone non conviventi, purché siano rispettate le seguenti misure di precauzione: presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina.
I ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti anche alla sera e al chiuso, senza limiti orari. Al bar è possibile bere il caffè al banco. Si deve sempre osservare il distanziamento interpersonale e bisogna indossare la mascherina quando ci si sposta all'interno del locale. Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio.
All'aperto, per i ristoranti non ci sarà più alcun limite al numero di commensali per tavolo, mentre al chiuso si potranno sedere insieme al massimo sei persone.
Torna lo shopping al weekend nei centri commerciali. Non ci sono più regole che implicano la chiusura di certi negozi nei centri commerciali il sabato e la domenica o nei giorni festivi e prefestivi.
Via libera ai banchetti di nozze e al momento non sembrano esserci limiti numerici per le cerimonie. Gli ospiti dovranno però essere in possesso del green pass che si ottiene una volta completato il ciclo vaccinale. Con l’ultimo decreto, ci sono anche altri modi per avere la certificazione verde. La si ottiene a 15 giorni dalla somministrazione della prima dose o con un certificato di avvenuta guarigione dal Covid-19 (che dura sei mesi). Se non si hanno questi documenti, serve un referto con risultato negativo di un tampone eseguito nelle 48 ore precedenti l’evento. Il green pass ha una validità di 9 mesi per chi ha completato il ciclo vaccinale.
Finalmente potranno riaprire anche le discoteche, ma non per ballare. Verranno, invece, utilizzate per servire apertivi, cene e cocktail.