CIURMA... QUESTO SILENZIO COS'E? RIFLESSIONI SULLE PROSPETTIVE DELL'UDEUR

Remo Cordisco
06/03/2008
Attualità
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Per un brevissimo lasso della mia vita ho avuto la tessera dell'Udeur e, per un tratto ancora più breve, ho militato attivamente all'interno di quel partito. Avevo aderito al partito in tempi non sospetti, dopo le elezioni comunali di Vasto (dove ho votato altro), e con ogni tipo di elezione lontana nel tempo. L'ho fatto più per amicizia e stima di una persona che non c'è più che per condivisione degli ideali di quel partito (rilevato anche che, da qualche anno, tutti i partiti mettono in soffitta gli ideali in favore di programmi più o meno realizzabili). Durante la mia militanza ho notato che all'interno di quel partito c'era una gara tra i vari rappresentanti locali abruzzesi per chi più doveva apparire ed andare ad occupare questo o quel posto al solo fine ultimo di esercitare il potere fine a se stesso e mettersi in tasca qualche migliaio di euro senza avere nessuna preparazione adeguata al ruolo che si andava da investire. Emblematico è il caso di un personaggio che di mestiere fa l'autista di un'auto blu che, girovagando di partito in partito e di schieramento in schieramento, ha trovato posto in quota Udeur in un consiglio di amministrazione di una società di autolinee pubbliche. Oppure, ancora, persone che all'interno del Consiglio comunale di Vasto abbandonano il partito nel quale sono stati eletti al solo scopo di trovare un posto al sole altrove e che ora, viste le ultime vicissitudini di questo partito, non si sa che fine faranno. Ebbene tutto questo è avvenuto a scapito di persone come il sottoscritto e pochissimi altri suoi amici che, non avendo mai militato in un partito e non avendo nessuna voglia di fare questo ''tipo di carriera'', si erano avvicinati alla politica per vero spirito di servizio (così come gli era stato insegnato in famiglia e nel corso dei moltissimi anni in cui ci si è effettivamente ''sporcato le mani'' nelle varie associazioni di volontariato cattolico) al solo fine di portare un piccolo contributo sia fattivo che culturale. Non potevamo portare che idee, cultura e molto impegno da semplici operai della politica, tanto da essere stati messi da parte dai vari quadri locali i quali sono due anni che non ci chiedono neanche di rinnovare la tessera (semmai qualcuno di noi lo avrebbe voluto fare). Per questo motivo non mi sorprende, così come dichiarato ieri in un'intervista al Tg2 Punto di Vista, che Mastella sia rimasto da solo sulla nave che affonda, abbandonato dai marinai ancor prima che dai passeggeri. Ma a volte le persone, semplici militanti di partito, sono stanche di essere sacrificati all'altare degli interessi personali dei vari ufficiali regionali e cosi facendo perdono la voglia di rimboccarsi le maniche per un ideale che condividono. Un ultimo consiglio, se mi è permesso, al senatore Mastella: se vuole recuperare un po' della ciurma che lo seguiva cambi prima gli ufficialetti... almeno in Abruzzo. Fin qua ho parlato per la mia brevissima esperienza personale ma, da quello che vedo in questo tempo di elezioni, tale consiglio può ben essere rivolto a tutti i partiti italiani intenti più ad occupare potere che a fare politica.

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