Cambiare strategia per sanare la piaga delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro: questo il senso del patto stretto tra la Direzione della Asl di Lancinao-Vasto e i sindacati metalmeccanici, sancito dall'istituzione di un tavolo permanente che vedrà lavorare fianco a fianco gli ispettori del Servizio Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro e i rappresentanti sindacali. La decisione è scaturita al termine di un incontro sollecitato dal direttore generale della Asl, Michele Caporossi, al fine di affrontare il problema in modo diverso rispetto al passato, creando una sinergia con Fim, Fiom e Uilm, con il comune obiettivo di monitorare il fenomeno e creare una nuova cultura della sicurezza. Cinque i componenti del tavolo, Marco Cianfrone (Uilm), Antonio Teti (Fiom-Cgil), Primiano Biscotti (Fim-Cisl), Domenico Cocomazzi e Nicola Marisi del Servizio Prevenzione dell'Azienda Sanitaria, ai quali spetta il non facile compito di tracciare, nella prima fase dei lavori, una sorta di mappa del rischio e delle criticità che affliggono oggi l'universo produttivo ricompreso nel territorio della Asl Lanciano-Vasto, e che riaffiorano nella loro gravità al verificarsi di ogni nuovo incidente. E' necessario, dunque, porre in atto delle strategie diverse, nuove, che emergeranno al termine del lavoro congiunto tra l'Azienda e i sindacati metalmeccanici, e saranno pertanto espressione di una linea operativa comune. ''Questa è un'iniziativa senza precedenti in Italia - ha commentato a nome delle organizzazioni di categoria Marco Di Rocco, della Fiom-Cgil, al termine dell'incontro - e rappresenta un grande risultato per il mondo sindacale, per quello del lavoro e per la stessa Asl. Abbiamo creato qui tutte le condizioni affinché questa esperienza diventi un laboratorio replicabile anche in altre realtà, perché produrrà risultati concreti, finalizzati a creare una nuova coscienza della prevenzione e ridurre così l'incidenza degli infortuni sui luoghi di lavoro>. La gravità della situazione non sfugge al manager Caporossi il quale non rinuncia a fare autocritica: