Chiedono il rigetto del regolamento della Provincia, ritenuto incompatibile con la tutela ambientale, paesaggistica ed urbanistica della Via Verde e dell’intera Costa dei Trabocchi e sollecitano l’approvazione del piano di assetto naturalistico.
Nicholas Tomeo (Forum civico ecologista), Lino Salvatorelli (Arci), Luigi Cinquina (Cai), Massimo Pellegrini (Stazione ornitologica abruzzese), Davide Aquilano (Italia Nostra del Vastese), Stefano Taglioli (Gruppo Fratino) e Bianca Campli (Club Unesco di Vasto) hanno inviato una lettera al sindaco di Vasto, Francesco Menna, agli assessori alle Politiche ambientali ed Urbanistica, Paola Cianci e Giuseppe Forte e al presidente della Commissione Assetto del territorio, Marco Marra chiedendo “il rigetto completo del documento”.
La nota è stata protocollata lunedì, nel giorno di scadenza per l’invio di pareri o osservazioni alla bozza di regolamento predisposto dalla Provincia per l’utilizzo delle aree sull’ex tracciato ferroviario da destinare a servizi, parcheggi o da concedere ai proprietari di attività commerciali.
“Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale”, è la premessa delle sette associazioni firmatarie del documento, che chiedono “il rigetto completo del regolamento in quanto assolutamente incompatibile con la tutela ambientale, paesaggistica ed urbanistica della Via Verde e della Costa dei Trabocchi, nonché delle norme di riferimento”. Secondo i rappresentanti dei sodalizi bisogna procedere alla stesura del piano di assetto naturalistico “prima dell’approvazione di qualunque regolamento attuativo”.
Contrarietà viene espressa anche dalla sezione di Vasto della Fiab che sollecita il completamento della pista ciclopedonale.
“La scadenza del 30 novembre è inopportuna e non comprendiamo il perché di tanta urgenza”, sostiene il referente, Marco Marra, “con il regolamento della gestione della Via Verde si decide il futuro organizzativo di questa preziosa infrastruttura, ultimo baluardo del turismo sostenibile e del cicloturismo. Non possiamo permetterci errori e la fretta rischia di indurne tanti. Esistono tutte le ragioni e i tempi per una attenta e oculata riflessione che coinvolga amministrazioni locali e associazioni. Chiediamo quindi che tutti vengano messi nelle condizioni di dare contributi importanti alla causa. L’urgenza su cui vorremmo che la Provincia di Chieti ponga attenzione è invece quella relativa alla ripresa dei lavori della Via Verde, tanto annunciata ma che ad oggi non vede ancora alcuna cantierizzazione, sia per la messa in sicurezza delle gallerie sia per il tratto di Lago Dragoni, in territorio di Torino di Sangro.
La Provincia, anche attraverso il sindaco Menna, accolga questa nostra opportuna richiesta di rinvio per consentire a tutti di poter fare i necessari approfondimenti”, conclude Marra.