''La cultura dell'abusivismo edilizio non è insita solo in una minoranza etnica quale quella Rom ma appartiene anche ad una minoranza arrogante di Vastesi che, attraverso l'abusivismo, ha costruito ville lungo la nostra costa, sanate con scellerati condoni e successivamente blindate con recinzioni tutt'ora illegali, privatizzando di fatto le tante meravigliose calette che caratterizzano la scogliera vastese''. Ad affermarlo i due consiglieri comunali di Rifondazione Comunista, Fabio Smargiassi e Marco Marra che prendono spunto dal recente abbattimento di opere abusive realizzate da una famiglia rom in centro a Vasto per analizzare, a tutto tondo, quello che a loro giudizio si palesa come un settore (l'abusivismo edilizio appunto) che di esempi e di storture ne vanta a iosa e di ben più gravi. ''Abusi che di fatto - aggiungono i due riferendosi ai presunti casi esistenti lungo la costa - impediscono l'accesso ed il godimento della nostra meravigliosa costa a tutti i cittadini vastesi e ai turisti che continueranno a ignorarne persino l'esistenza. Su una quindicina di storici accessi al mare, infatti, soltanto sei sono quelli al momento accessibili''. Rifondazione confida nell'attenzione della magistratura (diversi gli esposti già presentati) ed anche in quella del Comune ''che ben conosce il problema - dicono ancora Smargiassi e Marra - affinché il ripristino della legalità arrivi anche lungo la costa, con la stessa determinazione con cui si è abbattuto il muro di cinta abusivo in via Curtatone''. Qualche provvedimento di abbattimento in più, altrove, insomma, secondo il gruppo vastese di Rifondazione Comunista, sarebbe decisamente necessario.