Negli occhi dell’altro sempre di più appare l’indifferenza verso tutto e tutti

E se abbandonassimo la tracotanza da supereroi, le nostre ansie nei confronti di ciò che può accadere?

Rosaria Spagnuolo
18/11/2020
Attualità
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La vita quotidiana in zona rossa, con l’incremento dei contagi, rende tutto fragile e fugace e a volte il timore prende il sopravvento sulla speranza, non tanto per noi stessi ma per chi ci è a fianco.

Negli occhi delle persone comincia sempre di più ad apparire l’indifferenza, della gente nei confronti di altra gente, verso quel prossimo che è ammalato, non perché l’ha voluto, perché ha sbagliato qualcosa, ma solo perché si è contagiato, verso quel prossimo che è costretto ad abbassare le saracinesche del suo negozio, senza sapere quando e se le riaprirà, verso quel prossimo che è la persona anziana che vive sola, verso quel prossimo che deve andare per forza a lavorare, per garantire i nostri bisogni primari.

Sono giorni in cui si hanno notizie di amici cari che non stanno bene ed allora pensi da quanto tempo non li vedi, perché non hai avuto un minuto prima per poterli chiamare.

Il tempo... ce ne sentiamo padroni, ma in verità è lui che ha preso il sopravvento su di noi, è lui che comanda i nostri ritmi e noi lo facciamo fare, presi dalla smania del dovuto, spesso dell'egoismo, senza accorgerci che a volte il tempo non è nostro e che semplicemente andrebbe donato, a noi e a chi ci è accanto.

Sono giorni in cui vediamo i nostri figli chiusi nel fortino della loro stanza, rintanati nei libri e nell’ansia. Dovrebbero poter vivere a questa età, ridere, frequentare gli amici, andare a scuola, fare una passeggiata. Ed invece i nostri ragazzi sono chiusi lì nelle loro stanze a causa nostra. Perché non siamo stati capaci di trasmettere loro il valore del rispetto verso il prossimo.

Sono giorni in cui si riflette, ancora più di prima, che davvero la vita è un attimo, che davvero siamo un granello di sabbia, che davvero a nulla serve sentirsi padroni del futuro, possiamo sognarlo, possiamo desiderarlo, ma non possiamo dominarlo.

E se abbandonassimo la tracotanza da supereroi, le nostre ansie nei confronti di ciò che può accadere, i nostri sensi di colpa per ciò che abbiamo fatto o non fatto, i nostri tarli, le nostre gabbie e semplicemente viviamo, passo dopo passo, giorno dopo giorno, sapendo che la vita accade comunque?

A noi l'arduo compito di saperla accogliere, magari anche con un sorriso.

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