Da Michele Celenza, presidente dell'associazione civica ''Porta Nuova'', riceviamo e pubblichiamo: ''Chi scrive si trova per avventura a svolgere una professione molto strettamente legata ai numeri. Ha appreso, così, col tempo, a rispettarli. E a verificare i dati, anche quando possono sembrare dati di dettaglio. ''Gott ist im Detail'', ''Dio è nel particolare'', è un celebre motto di Aby Warburg. In effetti accade talvolta che seguire fino in fondo un dettaglio porti a comprendere più cose di quante se ne potrebbero immaginare. I dati. 1. Lo scorso 21 Gennaio il tenente di vascello Ivan Savarese, comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto, ha tenuto una conferenza stampa di illustrazione del consuntivo dell'attività portuale nel 2007, nel corso della quale ha reso noti i dati sulle merci movimentate nell'anno nel porto di Vasto. Le merci sbarcata hanno raggiunto le 481.618 tonnellate; quelle imbarcate 113.469, per un totale complessivo di 595.087 tonnellate. Il dato è di oltre il 9% minore di quello del 2006; e del 15% al di sotto delle previsioni per il 2007 formulate nella Relazione Generale di presentazione del nuovo PRP recentemente approdato in Consiglio Comunale (700mila tonnellate). 2. Se si considera un intervallo temporale un po' più ampio, si nota che la riduzione dei traffici osservata nel 2007 si colloca all'interno di una larga fascia di oscillazione (tra le 563 e le 659mila tonnellate) in atto dal 2003. Per questo nel comunicato stampa dell'Ufficio Circondariale si parla di ''consolidamento''. Proprio questa circostanza smentisce le previsioni formulate nella Relazione Generale del nuovo PRP. In essa -in difformità rispetto alla programmazione sia provinciale che regionale- si prevede un raddoppio dei traffici entro il 2015; e, di conseguenza, un incremento annuo costante e sostenuto. E' accaduto il contrario. Ma sui giornali nessuno sembra essersene accorto. Anzi... 2. Come il dato è stato reso pubblico dai giornali. Tutti i giornali del giorno dopo, il 22 Gennaio, hanno interpretato il risultato del 2007 come un dato di crescita - senza naturalmente specificare rispetto a che: Il Centro: ''Il porto cresce con i furgoni Sevel (titolo). Continua la crescita del porto di Punta Penna. Lo scalo istoniense è sempre più ricco e più ricercato dalle imprese. Come dimostrano i numeri [!]'';Il Messaggero: ''Si espande il porto di Punta Penna. Aumentano traffico merci e passeggeri'' (titolo); Il Tempo: ''Positivo il bilancio'' (titolo); Tutto Abruzzo Oggi: ''Punta Penna, un porto che cresce'' (titolo); Primo Piano Molise: ''Bilancio positivo'' (titolo). Così è passata nella pubblica opinione - per lo più come si vede grazie ai titoli redazionali - una notizia che non si può che definire falsa. Ma c'è di più. 3. Ai confini della realtà. Il traffico portuale secondo Il Centro. 1. Una settimana dopo, il 29 Gennaio, Il Centro (che com'è noto è il maggior quotidiano locale) è tornato sull'argomento. Il tono dell'articolo questa volta è decisamente sopra le righe. Tra il titolo e le prime frasi sono infilati tre falsi in sequenza, e in più alcune affermazioni in palese contraddizione con Relazione Generale di presentazione del nuovo PRP: ''Le merci imbarcate e sbarcate hanno superato 600mila tonnellate''. Falso. Sono (l'abbiamo visto) 595mila. ''Traffico merci da record''. Falso. Abbiamo visto che anzi c'è stata una flessione. ''Lo sviluppo del porto ha superato ogni più rosea previsione''. Falso. Il traffico nel 2007 è stato - lo ripetiamo - del 15% al di sotto delle previsioni formulate nella Relazione Generale di presentazione del nuovo PRP. ''Il porto non basta più'' [...] ''Punta Penna «scoppia»''. In contraddizione con quanto scritto nella stessa Relazione Generale: ''Le simulazioni condotte hanno permesso di verificare che per incrementi dei flussi di traffico superiori del 100% rispetto a quelli attuali (quindi oltre 1 milione di tonnellate all'anno) si registrerebbero tempi di attesa eccessivi per mancanza di disponibilità degli attuali accosti di banchina. Sulla base delle previsioni di sviluppo dei traffici portuali nel medio e lungo termine (entro il 2015) il porto di Vasto raggiungerà questa soglia limite''. Entro il 2015. Le affermazioni ai punti 1, 2, 4 (la prima) sono attribuite - c'è il virgolettato - al comandante del Circomare, Ivan Savarese, dal quale eventualmente attendiamo una smentita. 2. A questo punto sorge un legittimo dubbio. L'informazione sui traffici portuali fornita nel passato alla città dal quotidiano Il Centro si è sempre mantenuta sullo stesso piano di qualità? Non è una curiosità solo statistica. Andiamo a verificare. 3. Il Centro, 1° Agosto 2007: ''Raddoppiate le spedizioni dei furgoni made in Abruzzo Sevel prima cliente del porto (titolo). Vasto. Si rivela un anno d'oro il 2007 per Punta Penna. Salgono ad oltre 700mila le tonnellate di merci scaricate nel porto dall'inizio dell'anno. Le attività mercantili registrano una impennata. Lo scalo istoniense raddoppia il volume dei traffici rispetto allo scorso anno. E a fare da traino al settore commerciale sono soprattutto i furgoni della Sevel spediti via mare per l'Europa. [...] «Essere nel Master plan ha aiutato Punta Penna a raddoppiare il volume dei traffici», conferma il comandante del Circomare, Ivan Savarese''. Dal quale attendiamo, di nuovo, una smentita. Ripetiamo: Il Centro, 1° Agosto 2007: ''Lo scalo istoniense raddoppia il volume dei traffici rispetto allo scorso anno''; Dati ufficiali, 31 Dicembre 2007: -9%. Il Centro, 1° Agosto 2007: ''oltre 700mila'' tonnellate; dati ufficiali, 31 Dicembre 2007: 595mila. Ogni commento appare superfluo. Potremmo continuare con i dati del 2005 e del 2004, falsi essi pure. Ma ci fermiamo qui. 4. Conclusione. Il minimo che si possa dire è che vi è stata un'opera sistematica di disinformazione, dovuta sia a una interpretazione forzata e tendenziosa dei dati, sia alla diffusione di dati semplicemente falsi. Sappiamo quali e quanti interessi siano coinvolti nel progetto di raddoppio del porto. Può darsi che questi ne siano, in tutto o in parte, coinvolti o correlati. Noi, per parte nostra, abbiamo detto quello che sappiamo e che possiamo dimostrare. Altro non possiamo dire. Di certo, ci sembra che la situazione che abbiamo rivelato sia tale da autorizzare il cittadino comune ai peggiori sospetti. Per finire, una domanda. Quanti giornali daranno al nostro comunicato lo stesso risalto che hanno fornito ai dati (o alle loro interpretazioni) che noi abbiamo smentito?''.