“Io ci metto la faccia, tu usa la testa, proteggiti”.
Con questo slogan, riportato su manifesti, affissi nelle città, nelle farmacie, ambulatori, negozi e locali pubblici, o medici di famiglia della Fimmg Chieti (sindacato che rappresenta oltre il 60% della categoria) lanciano una campagna mediatica per ribadire l’importanza di questi gesti che dovrebbero essere ormai un’abitudine consolidata.
La campagna vaccinale antinfluenzale partirà ufficialmente il 15 ottobre 2020 nella nostra Asl Lanciano Vasto Chieti, i medici saranno attori nei loro ambulatori e non solo. Infatti, per garantire la migliore risposta in termini di sicurezza #Covid19 e celerità nei tempi, tramite la Direzione Aziendale, si sono coinvolte le amministrazioni comunali per valutare la possibilità di mettere a disposizione locali e strutture, come sale comunali, palazzetti dello sport. ecc., più ampie per poter accogliere in sicurezza i pazienti.
I medici ribadiscono che il vaccino antinfluenzale quest’anno, più del solito, sarà di vitale importanza perché ci permetterà di “eliminare” il problema influenzale e con esso la diagnosi differenziale con il Covid e soprattutto le sovra infezioni che potrebbero rappresentare una seria minaccia.
Ogni medico, con l’aiuto delle autorità e dei distretti sta provando a trovare soluzioni che possano velocizzare le procedure garantendo massima sicurezza per gli utenti. Si ricorda che quest’ anno possono vaccinarsi gratuitamente presso il proprio medico di famiglia tutte le persone con più di 60 anni. In questi giorni tuttavia, occorre avere pazienza, la distribuzione delle dosi vaccinali è rallentata a causa dei ritardi di consegna da parte delle aziende per la forte richieste a livello, non solo nazionale, ma anche mondiale. Per tale ragione diversi colleghi ne sono ancora sforniti, ma la ASL assicura che per il 15 ottobre la consegna entrerà a regime e i medici saranno nella condizione di poter vaccinare tutti. Quindi si invita la popolazione ad attendere con pazienza le indicazioni del proprio medico.
Nella campagna mediatica si ribadiscono altri due concetti sui quali e d’obbligo soffermarsi: l’importanza dell’utilizzo della mascherina che va però indossata correttamente, ponendo massima attenzione nel coprire bene naso e bocca e che da sola ha il potere di proteggerci e farci vivere in modo più sereno questi difficili mesi. Va indossata sempre, anche quando ci incontriamo con gli amici fidati o i familiari. L’altro punto cruciale è l’utilizzo della app Immuni. Si invitano tutti a mettere da parte le remore sulla privacy e a fare questo gesto d’amore per se stessi e gli altri. Una diffusione capillare della app agevolerebbe, non di poco, il tracciamento e l’isolamento dei pazienti positivi e dei loro contatti andando ad interrompere prontamente la catena di contagio.
Il medico di medicina generale, come spesso suggeriscono i pazienti è “uno di famiglia” e lo è ancora di più in un momento del genere. I pazienti sanno che possono rivolgersi a lui, sempre. Certo, il momento non è facile, si visita solo per appuntamento e questo a garanzia dei pazienti e per il rispetto delle norme anti Covid. Il lavoro dei medici è radicalmente cambiato in questi mesi, sono costretti a lavorare soprattutto via telefono, per ridurre al massimo i contatti con i pazienti che prima di prenotare una visita in ambulatorio devono rispondere ad un triage telefonico. Ricordiamo a tutti che in caso di comparsa dei sintomi “Covid like” ( febbre, sintomi respiratori, tosse, raffreddore, diarrea) è necessario contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia che provvederà a seguire il caso, a richiedere se necessario il tampone e attiverà, se necessario, i medici delle Usca (unità speciali di continuità assistenziale che svolgono attività domiciliare per i pazienti affetti da Covid). Il paziente non deve mai sentirsi solo. I medici cercheranno in tutti i modi di essere sempre presenti, ma chiediamo anche un grande senso di responsabilità a tutti, non si può venire in ambulatorio se si hanno i sintomi sopra elencati, né se si è avuto un contatto stretto con un caso positivo nei giorni precedenti, ovvero se si è stati a contatto con un positivo, per più di 15 minuti, a meno di due metri di distanza e senza la mascherina .
Si ribadisce la centralità del ruolo dei medici, soprattutto in un momento così delicato per il servizio sanitario nazionale. I medici sono il primo anello della catena, un anello che spesso affronta grandi difficoltà, un anello che spesso fa i conti con una profonda solitudine lavorativa ma non si spezza e continua a fare di tutto per portare sulle spalle, al meglio, l’assistenza sanitaria territoriale.
“Aiutateci ad aiutarvi.”