Relazione sulla stima dei danni per l’incendio in zona Punta Penna

I danni ambientali e strutturali, ammontano a circa 292 mila euro

Redazione
25/09/2020
Attualità
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E’ stata presentata in Comune la prima relazione tecnico-scientifica predisposta in seguito all’incendio nella Riserva Naturale di Punta Aderci, del 30 agosto 2020. Nel documento illustrato dal Presidente della Cooperativa Cogecstre, Fernando Di Fabrizio e dalla responsabile della Riserva di Punta Aderci, Alessia Felizzi emergono una serie di interventi finalizzati al monitoraggio floristico-vegetazionale, al contenimento del dissesto idrogeologico, alla bonifica e rinaturalizzazione della falesia con inserimento di nidi artificiali da effettuare nei prossimi anni. I danni ambientali e strutturali, ammontano a circa 292 mila euro e  sono state inviate richieste da parte del Sindaco di Vasto, Francesco Menna, ai rappresentanti delle istituzioni in Regione e al Parlamento.

Tra gli interventi inseriti vi sono alcuni destinati a superare le criticità emerse maggiormente in seguito all’incendio come la creazione di punti fissi antincendio ai confini della falesia e il dissesto idrogeologico, quest’ultimo ancora da quantificare.

E’ indispensabile un sostegno economico dalla Regione Abruzzo e al Ministero competente.

“L’eccezionale fioritura del giglio di mare nell’area dunale incendiata” dice l’assessore Paola Cianci” rappresenta per tutti noi la speranza che il ripristino ambientale avvenga il prima possibile. Cogliamo ancora una volta l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno espresso solidarietà per l’accaduto e fornito importanti spunti di riflessione per il futuro della Riserva.”

Sono stati stimati 21 ettari di superficie colpiti dall’incendio su un’area complessiva di 380 ettari. A breve ci sarà un incontro con la Regione Abruzzo in cui il tema di confronto sarà l’andamento delle aree protette e si coglierà l’occasione per evidenziare le problematiche conseguenti all’incendio indicate nella documentazione trasmessa dal sindaco di Vasto. Sarà effettuato un monitoraggio accurato, ogni tre mesi, con l’utilizzo del drone in modo da verificare l’evoluzione del paesaggio vegetale.

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