E' mutato non poco lo scenario politico cittadino, a distanza di venti mesi dalla consultazione elettorale del giugno 2006 che ha sancito la vittoria, la prima della storia in città, della coalizione di centrosinistra con l'elezione a sindaco di Luciano Lapenna. L'iniziale ''geografia'' (con 21 consiglieri di maggioranza e 9 all'opposizione) si è - strada facendo - in parte ridimensionata: attualmente, infatti, dopo le defezioni di Alinovi e Russi, Lapenna e la sua Giunta comunale possono contare sull'appoggio complessivo di 19 consiglieri, ma è comunque mutata l'appartenenza di alcuni esponenti dell'assise civica. In questo contesto la nascita del Partito Democratico ha giocato un ruolo determinante: il numero di 14 consiglieri d'inizio amministrazione (9 della Margherita e 5 dei Democratici di Sinistra) riconducibili al futuro Pd è addirittura cresciuto, con alcune ''operazioni''. Ovvero: l'addizione di due consiglieri su tre della Lista civica Forte per Vasto (lo stesso presidente del Consiglio comunale Forte e D'Adamo ma non Vicoli), la sottrazione dei già citati Alinovi e Russi e l'aggiunta di Gianni Quagliarella che, entrato in Consiglio con lo Sdi dopo la nomina del nono assessore Rocco Cerulli, ha aderito anche lui al partito del leader nazionale Veltroni. Dunque è 15 il numero totale. Stragrande maggioranza... della maggioranza cui vanno sommati un esponente dell'Italia dei Valori, due di Rifondazione Comunista ed uno del Psdi (Maurizio Vicoli) per completare il quadro dell'attuale centrosinistra. Passando alla Giunta, allo stato attuale, figurano tra gli assessori cinque rappresentanti del Pd (il vice sindaco Del Prete, Sputore, Tiberio, Molino e Marchesani) ed uno per parte per Sinistra Democratica (Suriani), Italia dei Valori (D'Adamo), Sdi (Cerulli) e Rinfondazione Comunista (Menna). Ai più attenti non sfuggirà la presenza, di fatto, di due assessori ''esterni'' (Anna Suriani e Rocco Cerulli) che coi loro partiti attuali non hanno una rappresentanza reale in Consiglio comunale. Lo scenario è in parte cambiato anche nella minoranza di centrodestra dove per esempio Nicola Soria, eletto con Forza Italia, sin dall'inizio ha lasciato gli azzurri approdando al gruppo misto. Qualche altro cambiamento si è ipotizzato dopo l'annuncio di Berlusconi di voler fondare il Partito del Popolo della Libertà ma, almeno ufficialmente e con le elezioni politiche alle porte, la situazione dovrebbe essere confermata così come l'attuale. Ed infine ecco l'arrivo, non nel centrodestra, ma in un 'alveo' di comunque contrapposizione con la maggioranza di centrosinistra di Alinovi (Udeur) e Russi (indipendente). Muta, in parte, il quadro, muterà qualcosa anche nei vertici? Staremo a vedere.