“Sognavo di raccontare partite come quella… Ho realizzato una radiocronaca scritta”:
Riccardo Cucchi inquadra così il libro di cui autore ‘La partita del secolo. Storia, mito e protagonisti di Italia-Germania 4-3‘, incentrato sulla semifinale dei Mondiali del 1970 in Messico tra gli azzurri di Valcareggi e i tedeschi, finita ai tempi supplementari, gara che spalancò le porte alla finale in seguito persa con il Brasile.
Il giornalista Rai – oggi in pensione dopo 40 anni di carriera, voce storica di ‘Tutto il calcio minuto per minuto‘, trasmissione sportiva tra le più amate – ieri sera è stato ospite al terzo ed ultimo appuntamento di ‘Scrittori di Sport‘, l’iniziativa inserita nell’ambito del Premio Vasport 2020, in collaborazione con la Nuova Libreria e l’associazione culturale Liber, andata in scena nella bella location di piazza Barbacani, con il maestoso Castello Caldoresco a fare da suggestiva cornice.
Chiacchierando con Michele Cappa di Cquadro, editore di Vasport, Cucchi ha sviscerato i temi al centro della pubblicazione, ricordando in prima battuta le tante emozioni di quella sfida ‘epica‘. “Avevo 17 anni – ricorda – e avevo un sogno. Trepidavo assieme a mio padre davanti alla tv per il destino della nazionale e già coltivavo segretamente il desiderio di poter fare il lavoro di Nando Martellini o di Enrico Ameri, voci storiche che stavano raccontando quell’Italia-Germania in tv e alla radio. Dopo aver appeso il microfono al chiodo, ho deciso di accontentare i sogni di quel ragazzo e raccontare finalmente la partita che ogni cronista avrebbe voluto vivere. Questa volta utilizzando la parola scritta anziché quella parlata: così è nato questo libro”.
Quell’Italia-Germania ha segnato la storia del calcio azzurro… “Non dico che sia stata la più bella partita di sempre. E’ rimasta impressa nella memoria collettiva perché rappresenta ancora oggi l’essenza del calcio, la sua capacità di trasferire emozioni dal campo a chi guarda o ascolta, soprattutto capace di mescolare nel giro di pochi minuti una girandola di emozioni, contrastanti tra loro. E’ una partita che rappresenta l’emblema della bellezza e della imprevedibilità del calcio e, in fondo, del destino che accompagna ogni vicenda umana, non solo dentro al campo di gioco”.
Tanti protagonisti tra le pagine del libro, dagli azzurri Riva, Mazzola, Boninsegna, Rivera (chje segnò il gol decisivo riscattando l’errore di poco prima che era valso il 3-3 ai tedeschi) ai panzer Beckenbauer e Gerd Muller. Poi una definizione, comparando quel calcio al pallone di oggi: “Quei giocatori erano figli della guerra, è stata l’ultima generazione tale. E’ l’ultimo raggio del sole al tramonto del calcio romantico”.
Un passaggio sulla sua carriera, poi. “Ho iniziato alla sede Rai di Campobasso e la prima partita che raccontai in radio, sostituendo Ezio Luzzi impossibilitato a venire, fu Campobasso-Fiorentina di Coppa Italia finita 1-0 con gol di Nicola D’Ottavio (attuale direttore sportivo della Vastese, ndr.). Da allora tanta strada e grandi soddisfazioni, con l’urlo ‘Campioni del Mondo‘, al pari di Carosio e Ameri, ai Mondiali del 2006 in Germania. Nando Martellini, Enrico Ameri, Sandro Ciotti sono stati maestri inarrivabili. Come tutti, anche io sono tifoso (della Lazio, ndr), ma ho dichiarato pubblicamente la mia squadra del cuore soltanto quando ho smesso di lavorare. E questo per un motivo semplice: io credo che il lavoro del cronista, e soprattutto del radiocronista, che deve raccontare una partita a chi non può vederla, sia fondato sulla fiducia. Chi ascolta deve aver fiducia nelle parole che io pronuncio, si deve poter fidare di chi narra. Dobbiamo essere capaci di emozionarci per emozionare, ma sempre con la massima obiettività. E ogni giornalista, non solo sportivo, come diceva Enzo Biagi, dovrebbe essere sempre e solo testimone della realtà”.
‘La partita del secolo’ è il terzo libro scritto da Cucchi dopo i precedenti ‘Clamoroso al Cibali-Tutto il calcio minuto per minuto‘ e ‘Radiogol, 35 anni di calcio minuto per minuto‘.
Ce ne sarà presto un quarto? “Ci penso, vedremo…”
da vasport.it