''Un ampliamento del porto, per quelle che sono le potenzialità dello scalo e del territorio, sarebbe auspicabile''. La dichiarazione, destinata a riaprire in città il dibattito sul 'destino' del bacino di Punta Penna, è del tenente di vascello Ivan Savarese, comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto. ''Secondo i volumi di traffico - ha puntualizzato l'ufficiale durante una conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio di un anno di attività operativa del Circomare - il porto risulta attualmente sottodimensionato, in particolare nella banchina di riva, che è spesso congestionata per via del carico e scarico di coils, materiale vario e soprattutto per i furgoni Ducato prodotti alla Sevel di Atessa''. Savarese sottolinea poi come sempre più navi di grossa stazza (ad esempio quelle dell'armatore Grimaldi) arrivino in zona, favorite anche dalla localizzazione strategica dello scalo marittimo, vicino al raccordo autostradale ed alla Statale ed al di fuori del centro abitato. In merito al nuovo piano regolatore portuale, che prevede in effetti il consistente ampliamento dell'attuale bacino, nel recente passato si sono registrate forti polemiche sollevate da alcune associazioni locali.