Ha creato molto interesse la passeggiata tra gli aranceti e gli orti di Vasto

Un itinerario tra storia e tradizioni in un luogo da salvaguardare con tante proposte

Rosaria Spagnuolo
27/07/2020
Attualità
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Gli aranceti e gli orti di Vasto” è il titolo del primo di una serie di appuntamenti che il Comitato per la tutela e valorizzazione del verde urbano di Vasto ha organizzato il 27 luglio con la collaborazione di Nicola D’Adamo e Nicolangelo D’Adamo, per conoscere luoghi importanti della storia di Vasto, che potrebbero diventare luoghi di socializzazione, infrastruttura di benessere pubblico.

Con una trentina di persone, molto interessate e attente è stato possibile fare una passeggiata dalla Loggia Ambling alla zona degli orti e aranceti dietro Fonte Nuova. La narrazione di Nicola e Nicolangelo D’Adamo ha incantato i partecipanti, immergendoli nella storia antica dei luoghi, nella quotidianità degli ortolani vastesi.

Gianlorenzo Molino ha raccontato che il Comitato, nato da pochi mesi, per la tutela dei pini del quartiere di San Paolo, ha voluto trasformare in qualcosa di positivo la voglia di partecipazione che si era creata. Si sono costituti in un comitato spontaneo con la finalità di chiedere al Comune di Vasto l’approvazione di un regolamento del verde urbano cittadino per disciplinare la situazione del verde pubblico. Hanno compreso che questo è un tema molto sentito in questa città perché più di 1500 cittadini hanno deciso di firmare questa petizione. Per il Comitato questo è molto importante, come è importante la nutrita partecipazione all’evento di oggi.

Nicola D’Adamo ha detto che la zona vicina alla Fonte Nuova, è stata sempre una zona dove ci sono state frane, perché molto ricca di acqua. L’acqua è stata anche la ricchezza degli ortolani che l’hanno saputa intercettare con dei cunicoli nelle falde acquifere e l’hanno canalizzata per fare l’orto cultura.

Nicolangelo D’Adamo ha parlato della storia degli orti di Vasto, riassumendo le informazioni presenti nel libro, scritto insieme a Nicola D’Adamo “ Gli Ortolani di Vasto, tra storia e antropologia”.

A Vasto la presenza di molta acqua nelle campagne dava agli ortolani la possibilità di avere una grande produzione di ortaggi e frutta che riuscivano anche a vendere. Nell’orto c’era l’abitazione degli ortolani, un pagliaio, la stalla per gli animali. Vicino alla peschiera si preparavano le verdure e gli ortaggi per il mercato. La mattina presto l’ortolano partiva con il carretto e il cavallo o con i cesti e l’asino e portava le sue verdure a piazza Barbacani e nel periodo natalizio davanti alla Chiesa di San Giuseppe, che erano i luoghi destinati al mercato di frutta e verdura a Vasto. Era un mercato molto frequentato anche dai paesi limitrofi. Poi nel 1958 il Comune realizzò il Mercato di Santa Chiara sui ruderi del vecchio convento. Il commercio di frutta e verdura ebbe per tantissimi anni molta importanza nell’economia della città.

L’orto era composto da ortaggi, da alberi da frutta, dalla vite e dagli ulivi. Il contadino era un artigiano, sapeva potare, sapeva fare degli innesti per diversificare i prodotti, sapeva costruire gli strumenti per trasportare la merce, era anche un discreto allevatore, e anche un buon commerciante, spesso andavano nei paesi limitrofi per vendere i propri prodotti.Il connubio mare e orto era abbastanza consolidato ed era legato dalla grande relazione tra marinai e contadini che usavano come modalità di scambio il baratto.

Nicola D’Adamo ha ricordato poi alcune proposte che avevano inserito nel libro e che potrebbero essere ancora valide: 1) Mezzo Tempo un pomodoro autoctono da salvare. L’amministrazione comunale è riuscita a creare una collaborazione tra l’Arssa e un istituto agrario di Ascoli Piceno per rendere più produttiva la pianta con la selezione dei semi migliori; 2)realizzare il mese dell’orto, come poi il mese del brodetto, con lo studio di antiche ricette ortolane vastese; 3)studio dei cultivar della zona, per ritrovare piante e alberi antichi ormai quasi scomparsa; 4) ripristino di antichi sentieri per andare al mare, ce ne sono moltissimi, e potrebbe essere una carta vincente anche per il turismo, una carta dei sentieri antichi, utilissimi per raggiungere il mare in pochissimo tempo; 5) orti nelle scuole e 6) in ultimo la valorizzazione degli aranceti di Vasto. Ne esistono moltissime varietà mai catalogate, e si potrebbe valorizzarne alcune specie.

Tra le proposte del Comitato c’è quella di creare orti urbani, come stanno promuovendo moltissime città italiane ed europee. L’obiettivo è quello di riattivare vecchie coltivazioni vastesi, in collaborazione con le scuole, con l’uso di metodi biologici, incrementando la biodiversità.

Gianlorenzo Molino ha detto che saranno molte le iniziative che il Comitato vuole porsi nelle prossime settimane per approfondire tematiche ambientali di diverso tipo, considerando il grande interesse che c’è rispetto a questi argomenti.

 

 

 

 

 

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