Tre primari di Cardiologia per altrettanti ospedali: nell'elenco c'è il 'San Pio' di Vasto

“Polo del cuore” in primo piano in provincia di Chieti, l'avviso della direzione della Asl

redazione
06/07/2020
Attualità
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Tre primari per tre ospedali, stessa disciplina, per dare al Polo del Cuore nuova linfa.

La Direzione Asl - si legge in una nota diramata dall'ufficio stampa dell'azienda sanitaria del territorio - ha indetto avvisi pubblici per attribuire l'incarico di direttore di unità operativa complessa per le Cardiologie di Chieti, Lanciano e Vasto. I provvedimenti sono stati ufficializzati con altrettante delibere, pubblicate sull’Albo pretorio dell’Azienda, mentre a breve compariranno sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo e, in estratto, sulla Gazzetta ufficiale. 

Grande attenzione è stata posta nella descrizione del profilo richiesto, che fissa l'asticella delle competenze a un livello alto: ai candidati vengono richiesti, oltre alla padronanza di percorsi diagnostici e terapeutici e dei diversi ambiti delle attività cardiologiche, in particolare di quelle interventistiche, la capacità di promuovere innovazioni tecnologiche e organizzative secondo logiche di health technology assessment e telemedicina. Altro aspetto ritenuto fondamentale è la capacità di favorire l’integrazione con le altre strutture aziendali, vista l'organizzazione di tipo hub & spoke adottato dalla Asl, che contempla un rapporto sinergico tra le Cardiologie dei tre ospedali.

«Cerchiamo professionisti che siano in grado di esprimere un potenziale alto - sottolinea il direttore generale, Thomas Schael - perché il Polo del Cuore rappresenta il pezzo forte della nostra offerta sanitaria, con attività ben note quali cardiochirurgia, emodinamica, aritmologia solo per citarne alcune. Ed è fondamentale che veda lavorare in forma integrata le tre unità operative, anche in considerazione dell’orografia del territorio e della densità di popolazione fragile che risiede nelle aree interne. Nei nostri ospedali abbiamo bisogno di direttori che sappiano fare squadra e fare scuola, perché per creare qualità è necessario trasferire conoscenza ed expertise ai dirigenti medici delle équipe. I direttori che hanno guidato le unità operative fino a questo momento hanno fatto un lavoro egregio e a loro va il ringraziamento sincero della Direzione e dei pazienti. Ora l'impegno è raccogliere la loro eredità e farla crescere».

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