Non ci risulta che siano state garantite forme di trasporto in sicurezza. Generare una mobilità così ampia senza un piano e in una fase ancora enormemente delicata rispetto alla diffusione del virus è una follia. È a tutti evidente la difficoltà nell’effettuare adeguatamente i tamponi e tracciare di conseguenza l’eventuale diffusione del virus. Cosa accadrebbe se lavoratori Sevel spostandosi dovessero contrarre il virus e poi riportarlo nelle loro comunità, nei loro comuni? Siamo sicuri che la struttura sanitaria regionale saprebbe tempestivamente monitorare ed isolare i nuovi focolai?
Risulterebbe oltremodo ridicolo, una vera e propria presa in giro degli italiani, che il governo mobiliti gli elicotteri per vigilare sulle grigliate e poi consenta spudoratamente a FCA di riaprire le proprie attività in deroga a quanto disciplinato dal governo stesso. Le maglie larghe dei codici Ateco ed il meccanismo di silenzio assenso per richiesta di deroga ai prefetti hanno già generato rischi inutili per i lavoratori e per le comunità a cui appartengono, rallentando gli effetti del lockdown. Di fatto si è creato un ibrido che non ostacola efficacemente la diffusione del virus e nel contempo non riduce il danno economico dovuto al fermo delle attività produttive, ma anzi lo aggrava, creando un dumping tra aziende. Dichiarare necessaria la chiusura delle aziende fino al 4 maggio in base agli autorevoli pareri scientifici e poi permettere una valanga di deroghe è un atteggiamento cialtronesco.
Sarebbe vergognoso se il governo si prestasse, per il tramite dei prefetti, a questa ennesima spudoratezza della grande impresa italiana. Se così fosse, il Presidente della Repubblica potrebbe sciogliere le Camere e affidarne le funzioni direttamente a Confindustria.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-SE
Marco Fars. Segretario regionale PRC-SE Abruzzo"