Dissequestrata la terza vasca del Civeta

Ordinanza del Gip del Tribunale di Vasto. Le indagini sulla provenienza e la tipologia dei rifiuti smaltiti vanno avanti.

Anna Bontempo (Il Centro)
22/02/2020
Attualità
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Ritorna nella disponibilità del Consorzio e dei Comuni consorziati la terza vasca del Civeta, posta sotto sequestro il 20 marzo 2019. Il giudice per le indagini preliminari Italo Radoccia ha disposto il dissequestro dell’impianto, nonostante il parere contrario del pubblico ministero Giampiero Di Florio.

Il provvedimento, che accoglie l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Follieri, legale di Michele Silvestri, rappresentante della Cupello Ambiente (la società che ha in gestione la discarica), è motivato dalle cessate esigenze cautelari e dal venir meno del pericolo di inquinamento delle prove per via della ultimazione delle indagini tecniche svolte dai consulenti della Procura.

L’ordinanza di dissequestro, trasmessa al Nucleo operativo ecologico (Noe di Pescara) per le notifiche agli interessati – fra cui il custode giudiziario Fernando Travaglini e il commissario straordinario del Consorzio Civeta, Valerio De Vincentiis – è stata depositata nella cancelleria del Tribunale.

Nel frattempo continuano le indagini avviate l’anno scorso sulla scorta di un corposo esposto presentato nel 2017 dalla Soa (Stazione ornitologica abruzzese). L’inchiesta verte sulla provenienza e la tipologia dei rifiuti smaltiti nell’impianto e la corrispondenza con quanto previsto nelle clausole contrattuali, nonché sulle forme di controllo attuate in concreto dal Consorzio per farle rispettare. Si parla di 70mila tonnellate di rifiuti conferiti nell’impianto gestito dalla Cupello Ambiente nell’arco temporale che va dal 2017 al 2018, provenienti prevalentemente da Puglia, Campania e Lazio e che, oltre a violare le norme di settore e quanto stabilito nell’autorizzazione integrata ambientale (Aia), hanno provocato un precoce esaurimento dell’invaso.

A breve potrebbero esserci nuovi sviluppi visto che i consulenti nominati dalla Procura hanno ultimato il loro lavoro e consegnato le risultanze peritali su cui vige il più stretto riserbo.

Gli indagati sono quatto: Franco Gerardini, dirigente della Regione nonché ex commissario straordinario del Civeta, l’ingegnere Luigi Sammartino, direttore tecnico del Consorzio pubblico, Michele Silvestri, legale rappresentante della Cupello Ambiente e il tecnico Fulvio Pelucchi.

Furono i carabinieri del Noe di Pescara ad apporre i sigilli alla discarica di servizio del Civeta, dando esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip. L’indagine della Procura ha avuto importanti ripercussioni sui Comuni consorziati, che si trovano ora nella necessità di aumentare la Tari per coprire i maggiori costi sistenuti per lo smaltimento dei rifiuti in seguito al sequestro della terza vasca del Civeta: 95 euro a tonnellata (al posto di 89 euro) per l’organico e 150 euro a tonnellata (al posto di 122 euro) per l’indifferenziato.

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