Ha cercato di farla finita impiccandosi nella sua abitazione, ma la prontezza di un amico, che ne aveva raccolta poco prima la confidenza e l'intervento tempestivo di una 'volante' della polizia, hanno salvato la vita di un uomo. E' successo oggi a Punta Penna a Vasto, dove un uomo di 51 anni, solo e depresso per aver perso l'affetto della compagna, ha telefonato ad un amico dicendo di essere pronto a uccidersi. Che non stesse scherzando, l'interlocutore lo ha capito dal tono fermo della voce e dall'ascolto della lettura di un biglietto d'addio. Quando l'amico ha dato l'allarme, sul posto sono arrivati due agenti: l'assistente capo Pasquale Catuogno ha sfondato la porta di casa a calci e spallate, afferrando per le gambe l'uomo che già penzolava da una fune assicurata al serbatoio dell'acqua, mentre l'agente Emiliana Parente tagliava la fune con un temperino. A quel punto il mancato suicida dava in escandescenze, dicendo che aveva il diritto di togliersi la vita e che non aveva chiesto di essere salvato. Al pronto soccorso dell'ospedale ''San Pio'', dove lo hanno condotto, l'uomo, che aveva colpito alle gengive il poliziotto con una ginocchiata, è fuggito in stato di agitazione, rifiutando le cure dei medici e dandosi alla fuga. Adesso lo cercano dappertutto.